Sono qui! Sono tornata. Sono a Roma.
Pessima cosa. Fa caldo e fra traffico e squallore cittadino la voglia di scrivere scende verso il basso. In procinto di legarmi alla sedia come Vittorio Alfieri, segnalo una discussione interessante sul forum di Efp: ovvero, se le fan fiction diano “prestigio”. Teiresias la ricorderà perchè è stata aperta ben un anno fa e abbiamo partecipato tutti e due (il “leggere è da vecchi” che è stato dichiarato al suddetto Teiresias mi fa ancora rabbrividire).
Qui ci starebbe un bel discorsone su come, soprattutto in Italia, nello scrivere conti spesso più lo status (presunto) che il contenuto di quel che si racconta, ma fa niente. Rileggendo il topic, sono incappata in un intervento di “cuccusettete” che trovo molto interessante. Ovvero:
“Ci sono migliaia di piccole case editrici che procedono in questa maniera:
1) lo scrittore invia il file del testo del libro.
2) l’editore promette di leggerlo, e lo fa davvero, più o meno.
3) l’editore contatta l’Autore, dice che stamperanno tot di copie, però 3\4 deve comperarele l’Autore, solo gliele vendono sottocosto perché ‘credono in lui-lei’.
4 ) a scelta: lo sprovveduto si fa abbindolare e compra le copie al prezzo che se andava a farsele fare in tipografia faceva con la stessa cifra le copie sue e quelle dell’editore e forse gli ci entrava anche una cenetta per due in un bel ristorante. Soluzione B, l’Autore manda all’editore un rilancio del prezzo.. e così va avanti, oppure lo manda a quel paese diretto diretto.
Se per caso ci casca e paga, se la ditta vuol salvare la faccia organizza qualche presentazione del libro in biblioteche e negozi, altrimenti toccherà al povero Autore pagare e spacciare, mentre l’Editore avrà acquisito i diritti d’Autore e tratterrà le opere stampate e non vendute all’Autore in catalogo, pronte per essere spedite a qualche curioso o spedite al macero dopo qualche anno.
Ecco che cosa è l’Editoria della Vanità.
Se volete essere vanesi, almeno fate stampare il libro in proprio e spacciatelo di persona, per tutto il resto non c’è Mastercard che tenga !”
Questa cosa è verissima. Una delle mie amiche odalische, per esempio, ha scritto un romanzo e, non ho capito come, le sono saltati addosso quelli delle edizioni Il filo, per proporle una pubblicazione a fronte di duemila euro. La saggia ha rifiutato, per fortuna. Ma so che moltissimi cedono, anche adesso che esistono editori on-line tipo Ilmiolibro o Lulu.
Ecco, io questa cosa non la capisco bene. Ma forse perchè alla parola prestigio sostituirei la parola piacere. Scrivere è una cosa meravigliosa in sè: al prestigio, tenendo conto anche di quanti libri si pubblicano ogni anno e tenendo conto che, come detto nel forum, vanno al macero dopo due anni, credo poco. Pochissimo.
Ps. A proposito di piacere: se date un’occhiata alla sezione Fanart per Esbat e Sopdet, ci sono due nuovi arrivi bellissimi di Faffy e di Avalon. Ecco, QUESTE sono le soddisfazioni.