Vampiri italiani, vampiri coreani

Ieri sera, tornando a casa, volevo un fumetto da leggere, ma non avevo tempo di andare in fumetteria: mi sono fermata all’edicola e per la prima volta ho comprato Dampyr.
Fumetto italiano, genere verso cui nutro una ingiusta diffidenza, lo confesso. Questo era un albo speciale, con un’ambientazione storica molto precisa: la crociata dei fanciulli.
Beh, la storia era fantastica. Ben scritta, molto documentata, congegnata a perfezione, con protagonisti e antagonisti coerenti.
Dove sta il però? Sta nei disegni. Non riesco a capire perchè, ma la grafica mi risulta asfittica, sovraffollata e…beh, “antiquata”. Colpa mia, o colpa di un pregiudizio nostrano secondo il quale il fumetto deve restare nella linea tracciata decine di anni fa da Tex?  Giudicate voi.
Dampyr:

Un manhwa a caso, Model:

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11 Risposte to “Vampiri italiani, vampiri coreani”

  1. Laurie Says:

    Lara, però: non mi puoi paragonare una tavola di Lee So Young, autrice coreana per ragazze, ad un autore italiano che disegna con classico stile occidentale realistico xDD I coreani, sopratutto nei manga per ragazze (anzi manhwa), tendono ad avere tavole ariose un po’ come succede negli shoujo in Giappone. E c’è la moda pure dei deformed, come in Giappone! (ma quello è dappertutto, solo Samura ne rifugge… tranne che nei bonus) Invece se pigli un seinen già la questione si fa diversa. Sono più ricchi di particolari i disegni, le vignette seguono la storia in modo simile a quelli occidentali.
    Tipo Miura (che è uno precisissimo nelle ricostruzioni però ce ne sono molti più di quel che si pensa). Il problema è sempre lo stesso: tutti si fermano agli shounen a là shounen jump, anche perché sono oggettivamente i più famosi fuori dal Giappone, e non si accorgono che la realtà è molto, molto più vasta.
    Comunque. Mica sapevo che il fumetto italiano esistesse ancora x°D Cioè sì vagamente, ma ho sentito che era rimasto fermo a quarant’anni fa.

  2. laramanni Says:

    Vero, vero…xD Ma il paragone era per far capire che il fumetto italiano E’ fermo a quarant’anni fa. Ho sfogliato la serie americana della Torre nera, ed è tutt’altro che “vecchio”, pur essendo realistico e occidentale…:)

  3. Laurie Says:

    Ah, allora è un altro discorso LOL Chissà, sarà perché non si sono mai aggiornati che noi giovani non conosciamo il fumetto italiano?

  4. Angelo Says:

    Non sono così sicuro che il fumetto italiano sia rimasto fermo a quarant’anni fa… forse quelli della Bonelli sì (e nemmeno tutti), ma se si dà un’occhiata alla produzione di case meno conosciute si trovano produzioni di tutto rispetto. Certo, non sono serie paragonabili a quelle statunitensi o giapponesi, ma il punto è che è proprio la concezione dei fumetti a differire [e non è detto che sia un male non essere omologati agli altri paesi]

  5. Blackvirgo Says:

    Qualche titolo fra le case meno conosciute per favore? Non mi dispiacerebbe leggere qualcosa di nostrano…

  6. Luthien Says:

    La serie Dragonero di Bonelli Editore
    Un bellissimo Fantasy

  7. Teiresias Says:

    Ah-hem…da grande fan di Dampyr (ho TUTTI i numeri XD) posso dirti che per gli standard Bonelli questa serie è probabilmente la migliore in circolazione: storia, personaggi e ambientazioni sono fantastiche, Harlan Draka è un protagonista complesso e variegato, i suoi compagni molto meglio caratterizzati delle solite macchiette e persino i personaggi minori valgono la pena di essere conosciuti. Il problema sta, come hai detto tu, nei disegni.
    Mentre le serie orientali sono disegnate e sceneggiate sempre e solo da un autore (solitamente la stessa persona), in Occidente sono generalmente più persone a occuparsi del tutto: La Torre Nera (*___* altro mio ammmmore) è scritta da due persone, disegnata da una e inchiostrata da un’altra. Dampyr è disegnato a ruota da 6-7 autori e sceneggiato da molti altri che seguono le direttive e i “filoni” principali (Praga, Germania, I maestri della notte, Thorke, ecc…), e ciò lo rende un’opera validissima ma di qualità leggermente altalenante. Un’altra differenza è che i manga finiscono dopo un numero prestabilito di numeri, la Bonelli fa fumetti (ha cominciato da poco a non farlo più, tipo con Brandon) come Spiderman, INFINITI.
    Se vivessimo più vicini, te li presterei, perché ci sono delle vere chicche qui in mezzo…per esempio, due volumi ambientati a Napoli che seguono le gesta di Byron e Shelley XD oppure una saga sui pirati di Haiti XD perfino dei singoli volumi più “malati” con personaggi incredibili come Lisa XD

    Le nostre solite tare u_u di italiano io leggo più che altro Ratman, Lupo Alberto, Sturmtruppen, Dampyr, Ken Parker…

    Lo stesso comunque è per certi fumetti americani. Alzi la mano chi di voi conosce Strangers In Paradise, che è una delle più belle storie in circolazione! Io sì! E ne vado fiero!

  8. laramanni Says:

    IO LA CONOSCO!
    🙂
    E la adoro. Strangers in Paradise è un capolavoro assoluto!
    Teiresias, credo che mi innamorerò di Dampyr: in effetti la storia è favolosa. Ma i disegni…accidenti…

  9. Laurie Says:

    Alzo la mano ma non ho mai letto Stranger. La concosco per sentito dire.

    Ecco una cosa che non mi piace del fumetto occidentale: va’ avanti all’infinito. Uff. Invece sicuramente aiuta avere una persona che si occupa di un aspetto del fumetto aiuta. C’è da dire, però, che i fumettisti orientali hanno anche loro un team di assistenti a cui delegano parte del lavoro (sfondi, retini, talavolta colore e inchiostrazione).

  10. Teiresias Says:

    Però è raro che l’autore non curi sia storia che disegni in Oriente, e questo si vede benissimo nell’impostazione delle tavole, nei dialoghi, ecc…al contario, da noi quasi nessuno fa sia sceneggiatura che tavole insieme, mentre invece il disegno vero e proprio viene curato da una persona sola (al massimo una seconda per i colori). Dovendo scegliere, io preferisco lo stile occidentale, più curato e realistico, ma ammetto che per molte cose è più “statico” di quello orientale.
    Non tutti i fumetti occidentali sono infiniti, comunque. Mi vengono in mente Sandman, ed Hellblazer (dove il protagonista invecchia col passare dei volumi).

  11. laramanni Says:

    …e aggiungo anche Valentina di Guido Crepax, che invecchiava anche lei volume dopo volume…

    Comunque mi viene da pensare che il “marchio” Bonelli, dal punto di vista grafico, sia deleterio. La storia di Dampyr è davvero eccezionale e meriterebbe più diffusione!

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