Per esempio. Precipitare in uno degli incubi di Lovecraft con accompagnamento sonoro dei Blind Guardian.
Per esempio. Essere imprigionati nel Canyon delle Ombre di Barker, ma attraversarlo in volo sulla groppa di un demone impazzito.
Per esempio. Essere lanciati nelle terre desolate e non distogliere lo sguardo quando Blaine il Mono rende trasparenti le sue pareti.
Però dimenticate quello che ho scritto, perchè Wunderkind è ancora un’altra cosa. Riassumo per chi ancora non lo sapesse: Wunderkind è il primo romanzo di una trilogia, l’autore è G.L. D’Andrea, l’editore è Mondadori. Se qualcuno vi ha detto che è un romanzo per ragazzi, sappiate che si sbaglia di grosso. Se qualcuno lo definisce fantasy-e-basta, si sbaglia altrettanto. Non voglio definirlo, anche perchè starebbe stretto nell’urban fantasy quanto nell’horror. E’ una visione dannata. E’ follia. E’ potenza. E’ orrore.
Quel che mi ha colpito è che il canone è noto. In apparenza.
C’è un ragazzo, Caius, che è il predestinato. Ma non ha nulla a che vedere con gli eroi che crescono insieme alla propria forza, e da quel che si intuisce il potere che è in lui è oscuro e inquietante e fatale, e tutt’altro che salvifico. Accanto a lui ci sono dei sodali: ma non sono i buoni, o non del tutto. Nessuno è quel che sembra, in questa storia: Guz non è solo un tipo tatuato abilissimo con le armi, il licantropo reca Morte dentro di sè, il Barbuto è terrore. Poi c’è Spiegelmann, che teoricamente dovrebbe essere il Villain perfetto: ma ci sono sfumature, al suo interno, che lo avvicinano molto a chi legge. Per non parlare del Re, su cui taccio, ma che è una delle apparizioni indimenticabili di questa storia.
Non sto raccontando la trama, volutamente. E’ una vicenda in cui mi sono immersa per visioni, anche se il meccanismo è impeccabile: se dovessi descriverlo, penserei a una rete metallica. Ordinatissima. Ma su cui sbocciano i fiori dell’inferno.
E questo è un altro punto. Le creature e le magie (chiamiamole così) di Wunderkind sono terribili. Ma non sono splatter: per quanto ci siano ossa e sangue e quant’altro, sono poetiche. Per questo si imprimono nella mente come un marchio.
Ultimo punto, a cui avevo già accennato: le citazioni. Per me sono una goduria: ritrovare, accortamente virata al nero, la rosa della Torre nera, è una bellissima sorpresa.
Servono le conclusioni? E’ un grande libro, un libro nuovo di forza fin qui mai vista. Unica notazione, che non è una critica, ma un’esternazione da lettrice: mi manca un poco la “bonaccia”. Ovvero, quel momento di calma apparente, di immersione nel quotidiano, che intervalla l’orrore. Ma è un problema mio, non di D’Andrea.
Andate e leggete.
aprile 6, 2009 alle 9:28 am |
Che dire? Grazie.
aprile 6, 2009 alle 9:30 am |
Grazie a te. Sul serio.
aprile 6, 2009 alle 9:36 am |
“Quel che mi ha colpito è che il canone è noto. In apparenza.” –> ahah vero! Infatti avevo tutte le aspettative del tipico romanzo per ragazzi e invece mi ritrovo i mostri. Un quintale di mostri. E il Re Jena *_* E Spiegelmann mi sta simpatico, pensa ad un incontro con Yo-Yo, Laruccia! *_*
P.S. La rosa di King *facepalm*
aprile 6, 2009 alle 9:36 am |
Segno, e appena posso mi fiondo a leggerlo!!! Deve essere stupendo… *O*
aprile 6, 2009 alle 9:38 am |
Lau, Spiegelmann e Yobai sono fatti l’uno per l’altro. Un giorno, se GL mi permette, scrivo un piccolo crossover ironico sui due.
Kira, vola! Prendilo!
aprile 6, 2009 alle 9:42 am |
*O*
*praticamente muore*
aprile 6, 2009 alle 9:43 am |
Dobbiamo prima convincere GL, però 🙂
aprile 6, 2009 alle 9:49 am |
Davanti ad una donna defunta… :PPP
aprile 6, 2009 alle 9:53 am |
Già. 🙂
aprile 6, 2009 alle 9:55 am |
è un urlo ininterotto e devastante che attraversa la lingua prepotente dell’inchiostro
😉 ma ho già parlato altrove di D’Andrea
I VOSTRI CUORI, LENTAMENTE, MUTERANNO IN PIETRA FEROCE GRONDANTE DI SANGUE
aprile 6, 2009 alle 10:12 am |
Bellissima definizione. E’ vero. E’ un urlo.
aprile 9, 2009 alle 8:49 am |
Convincermi di cosa? Il Wunderkind non è più solo mio, è anche vostro. Di tutti quelli che lo leggono.
aprile 9, 2009 alle 11:04 am |
Grazie GL. Non tutti gli scrittori amano che si scrivano fan fiction sul loro lavoro.:)
aprile 9, 2009 alle 12:02 PM |
Guarda, a me fa piacere, è nella natura delle storie passare di bocca in bocca, no? E se qualcuno si prende la briga di giocare con la mia storia vuol dire che qualcosa è rimasto. Insomma, per come la vedo io, una fan fiction è un complimento, e dei migliori, all’autore della storia originale.
aprile 9, 2009 alle 1:40 PM |
E allora la scrivo. Quando esce Esbat, però: altrimenti come fai a sapere chi è Yobai e perchè prende un tè insieme a Spiegelmann? 🙂
aprile 9, 2009 alle 5:19 PM |
L’ho visto oggi in libreria…sulla fiducia, domani lo compro è___é
aprile 9, 2009 alle 6:27 PM |
Teiresias, sono SICURA che ti piacerà. 🙂
aprile 9, 2009 alle 8:21 PM |
Yo-Yo e Spiegelmann: un incontro di amore e corruzione *_*
Io sono felice.
E il modo di ragionare di GL non è così comune o non esisterebbero scrittrici che importunano i loro fan perché scrivono sui loro pg ù_ù
aprile 10, 2009 alle 6:50 am |
Oh bè, problema loro.
aprile 10, 2009 alle 8:16 am |
Prendo appunti.
GL, una delle autrici che si oppone fieramente al fanwriting è la Hamilton, pensa.
aprile 10, 2009 alle 8:47 am |
Ah, bè, una Scrittrice…
aprile 10, 2009 alle 9:22 am |
Spiegelmann, l’Uomo Specchio – o l’uomo degli specchi –
(auf Deutsch, in tedesco)
Lara, prendi nota ;-P
aprile 10, 2009 alle 9:26 am |
Lo sto facendo. 🙂
Mi è venuta una mezza idea, ma per ora la tengo nel cassetto, altrimenti mi blocco col numero tre…
ottobre 20, 2011 alle 12:46 PM |
Ma… Secondo me hai letto un altro libro. Anzi, secondo me non hai fatto una recensione, è solo una gran leccata. ò_ò Gli orrori stilistici (oppure gli orrori e basta, in generale) del libro sono evitati volutamente o semplicemente non notati?
(Tra parentesi, quel “è follia, è potenza, è orrore” mi tira fuori proprio un “LOLWUT” grande come una casa. Alla faccia dell’immagine chiara che si dà della lettura. Scrivere “è torte della nonna che strabordano marmellata dalla pasta” sarebbe stato più evocativo)
In ogni caso, totale disaccordo con tutto ciò.
ottobre 20, 2011 alle 12:58 PM |
ottobre 20, 2011 alle 5:46 PM |
“In ogni caso, totale disaccordo con tutto ciò”.
Oh, Kuppochan, non l’avevo capito 😀 A ogni modo, hai ragione: faccio del male al mondo dei libri, truffo i lettori e, insieme a Pisapia, ho presentato Yoko Ono a John Lennon! 🙂
ottobre 20, 2011 alle 6:53 PM |
“faccio del male al mondo dei libri, truffo i lettori e, insieme a Pisapia, ho presentato Yoko Ono a John Lennon! ” <– …What.
No, vabbè, dai. Questa risposta è più esilarante della recensione, o meglio, del libro in sé. XD
Direi che è meglio se chiudo con: io non ho visto (letto) niente, così manterrò l'idea che quella di Esbat sia un'autrice capace e lontana dal resto della fuffa.
ottobre 20, 2011 alle 7:12 PM |
Posso fare di meglio: sono stata io a rubare l’unica lente a contatto di Sauron, ma non dirlo in giro, eh. 😀