Esbat su Tuttolibri, il supplemento letterario de La Stampa!!! Ecco la recensione di Ruggero Bianchi. Titolo: “E’ irresistibile il Lucifero giallo”. Sommario: “Esbat di Lara Manni: tra esoterismo e occultismo, magia e divinazione, mitologia ed epica antica”.
“S’impara sempre qualcosa di nuovo. Per esempio, che sta prendendo piede, grazie a una generazione di giovani talentuosi che trascorrono gran parte del proprio tempo tra un uso in chiave sempre più virtuale del computer e la passione per manga e anime, un singolare sottogenere narrativo, la fan fiction. Un sottogenere ambiguo e aperto, che allude alle fanzines della vecchia fantascienza e alla fantasy post-Tolkien naturalmente, nel quale si riconoscono quei fans che amano inventare e comporre storie ispirate a personaggi immaginari vissuti da loro come oggetti di culto.
In Giappone le chiamano doujinshi, «seguiti di un originale». Sempre se non ho frainteso la definizione che ne dà una delle eroine di Esbat, l’intrigante romanzo fan di Lara Manni (Feltrinelli, pp. 278, e 16,50), che dichiara appunto di rifarsi alla serie Inu Yasha di Rumiko Takahashi. La trovata del romanzo è che, tra una puntata e l’altra del suo serial, la calligrafica creatrice di La leggenda di Moeru, il più famoso manga dell’ultimo decennio, finisce per innamorarsi di un suo protagonista, il demone Hyoutsuki, essere spietatissimo ma stupendamente bello, irresistibile Lucifero nipponico, fino a volerlo evocare e trascinare nel nostro mondo in occasione di un esbat, magico e diabolico tempo di novilunio che ha un po’ il sapore di una notte di Valpurga.
E mal ne incoglie a lei e ai molti altri personaggi che popolano il nostro universo conosciuto e l’altro ignoto e oscuro, giacché l’incrocio tra le due sfere di realtà cambierà in entrambe regole e comportamenti, introducendo forme perverse di dipendenza e schiavitù reciproca, modificando destini individuali e collettivi e costringendo tutti e ciascuno a scegliere tra ordine e caos, tra volontà e passione. Esoterismo e occultismo, magia e divinazione, mitologia ed epica antica, Tolkien e Stephen King, Gilgamesh e Kabbala (ah! La fortuna di disporre di Google, Wikipedia & Co.) colorano e insaporiscono il tutto con cinica intelligenza e astuzia sfrontata, fino a un amletico pre-finale che, come d’obbligo, la conclusione contraddice e riapre”.