In medio stat draco

“Il sesso in Barker non è solo dettaglio pruriginoso o simbolo. E’ una chiave di lettura”, scrive GL. E a me torna in mente l’articolo di David Foster Wallace. Anzi, ne copio un pezzo:

“Può esistere un erotismo “malgrado gli ostacoli”? Torniamo per un momento a quel cavaliere e a quella bella fanciulla che si scambiavano sguardi lascivi. Ecco dunque arrivare al castello il cavaliere al galoppo, con una mastodontica lancia pronta all´uso. Cerchiamo però di immaginare che questa volta non vi sia impedimento alcuno da superare: nessun drago da temere, affrontare, combattere, fare a pezzi. Immaginiamo anche che la carica del cavaliere verso la fanciulla sia Completamente Priva di Ostacoli: non c´è drago; il castello non è sprangato; il ponte levatoio si alza addirittura automaticamente, come la porta di un garage di periferia. Ed ecco, all´interno del castello, la fanciulla che indossa un completino intimo di Victoria´s Secret fargli col ditino indice cenno di avvicinarsi… C´è per caso qualcun altro qui oltre al sottoscritto che scorge sul volto del Signor Cavaliere una vaga ombra di delusione, un impercettibile cedimento, in preda alla delusione, della sua lancia? Questa versione della storia ha qualcosa in comune con il taglio erotico e appassionato dell´altra?”

Colpisce, vero? Perchè pensando e ripensando, il successone dei libri “romantici” oppure “hardissimi” degli ultimi tempi si lega probabilmente proprio a questo. Ma non è un bene. Ho sempre creduto  che nei libri il sesso debba esserci: ma funzionale alla storia, così come può esserlo il morire o il mangiare. Invece, soprattutto nella narrativa fantastica, il sesso, fin qui,  è stato quasi sempre tagliato fuori. Vi rimando ad un bel post di Laurie su Jacqueline Carey, dove Laurie dice:

“Il sesso. Oh sì. Il fantasy non pecca di certo per violenza ma in quanto a sensualità, lasciatemelo dire, spesso lascia a desiderare. Se mi sforzo con la memoria potrei trovare sensuali certe femme fatale dei racconti di Weird Tales, ma il ricordo è decisamente offuscato da tutta la castità dei vari derivati tolkeniani, a cominciare dal maestro stesso”.

Insomma: o zero o cento. La questione del desiderare (del momento in cui il cavaliere cammina verso la torre e la fanciulla aspetta il suo arrivo) è o tagliata fuori oppure esasperata ad arte (Meyer). E, soprattutto, noto che si costruiscono storie che hanno nell’incontro tra il cavaliere e la fanciulla il loro centro: invece, a me interessa sapere perchè il cavaliere si trovava da quelle parti, perchè la fanciulla è finita nella torre, perchè il drago aveva queste pessime abitudini, eccetera.

Detto questo, ovviamente per alcuni la chiave è il sesso, per altri lo è il viaggio, per altri ancora la costruzione della torre: ma se non si tengono insieme tutti gli elementi, temo che tutto vacilli.

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31 Risposte to “In medio stat draco”

  1. Mele Says:

    Ma Larù, lo sai che il modo migliore per conquistare un uomo è non dargliela.
    A parte ciò.
    Alla fine il problema è sempre lo stesso, qualunque sia “la chiave” di una storia o l’argomento in discussione. La forza di un racconto non sta solo nel contenuto. (“Solfeggio”, dicevamo. E “appoggio”, aggiungo.)

  2. Lara Manni Says:

    Mele, a te devono dare il Pulitzer dei commenti, lo sai? 🙂
    Appoggio. Giustissimo.

  3. Ema Says:

    Non v’ho capito…

  4. Lara Manni Says:

    Sono termini musicali: Mele studia canto lirico. Correggimi, Mele, ma l’appoggio è la tecnica che ti permette di cantare bene, “appoggiando” sul diaframma. Se non vado errata, senza l’appoggio puoi emettere anche note difficili, ma l’espressività e la bellezza del suono vanno perdute. Insomma, puoi avere una voce meravigliosa, ma se non “appoggi” non ti serve.
    (ho detto bene, maestra?)

  5. Ema Says:

    no no i termini li so è l’applicazione al contesto che mi sfugge, scusatemi… ^_^
    (l’appoggio dovrebbe essere proprio la parte usata per la massima tensione, piuttosto che una tecnica, però su tecniche di canto ho solo conoscenze indirette quindi lascio parola)

  6. Mele Says:

    L’appoggio E’ il canto lirico. L’appoggio fa della pancia (dire “polmoni” e “diaframma” può essere riduttivo… nel canto lirico sono coinvolti posti che la gente non si immagina…) quello che è il sacco di pelle per una cornamusa. Lo togli e ti rimane un flautino. Una volta che hai appoggio sei a posto, vai dove vuoi, fai quel che vuoi. Ma davvero. (Entro il registro delle tue corde, ovviamente. Perché se sei un tenore di grazia e canti Wagner – o Verdi…- , appoggio o non appoggio ti ammazzi XD.)
    Toglierlo dalla metafora è difficile da spiegare…
    Mmh… l’appoggio è la capacità di mandare …le parole(?) verso il punto dove risuoneranno, dove… avranno più valore. E’ la capacità di gestire le frasi e il colore delle frasi, le emozioni che devono trasmettere. Di gestire l’economia di un racconto, di prendere “i fiati” giusti, di dare forza dove serve e sottigliezza e sfumature. Di far sì che gli abbellimenti abbelliscano e non distruggano o coprano l’idea originale.
    Insomma, quelle cose lì.

  7. Lara Manni Says:

    Interpreto: senza contenuto e senza lavoro sul linguaggio in narrativa puoi fare anche un best-seller, ma non fai cosa buona.
    🙂

  8. Mele Says:

    Dizionario Manni di lingua Mele 2009.

  9. Lara Manni Says:

    Free download xD

  10. Marco Says:

    di Jacqueline Carey sta per uscire IL TRONO E LA STIRPE da Voi, in Italia 😉 “Ormai adolescente sente crescere in lui oscuri desideri, mentre il corpo risponde pericolosamente al dono…”
    CIAO, DONNE ^_^

  11. Lara Manni Says:

    Ciao, Straniero!
    (mi fa effetto sentirti dire Voi, lo sai sì?)

  12. Gianrico Gambino Says:

    Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende
    prese costui de la bella persona
    che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.

    Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
    mi prese del costui piacer sì forte,
    che, come vedi, ancor non m’abbandona.

    Amor condusse noi ad una morte:
    Caina attende chi a vita ci spense.
    Queste parole da lor ci fuor porte.

    e ancora…

    Noi leggiavamo un giorno per diletto
    di Lancialotto come amor lo strinse;
    soli eravamo e sanza alcun sospetto.

    Per più fiate li occhi ci sospinse
    quella lettura, e scolorocci il viso;
    ma solo un punto fu quel che ci vinse.

    Ecco se non è erotismo questo, se non è desiderio travolgente al punto da perdere la vita e l’anima stessa quello che qui troviamo descritto non credo che possa essere allora descritto.

    L’eros ha molti vlti credo in letteratura, volti che ti consentono di provare sensazioni a volte sconvolgenti, e ancora vi rimando alla lettura della grande MZB, che sa combinare tutti gli elementi della sessualità in una maniera a dir poco sconvolgente. Ma ne parleremo presto dalle mie parti.

    Su una cosa sono del tutto d’accordo, svilire il sesso a mero rapporto carnale e mera descrizione dello stesso è poco meno che pornografia. Certo in alcuni passaggi (vedi Martin) potrebbe essere un fatto funzionale al romanzo, ma non può essere credo la norma.

  13. Ema Says:

    ok è chiarissimo ora, e non posso che condividere.
    Tu dici: non confondete i mezzi col fine. Il sesso come mezzo di narrazione va bene, come fine della storia un po’ meno – a meno che non si parli di letteratura di genere, ecco.
    Il discorso del drago che è stato tolto da mezzo alla strada per arrivare alla fanciulla è estremamente veritiero e interessante, nonché preoccupante. Richiama il discorso dello “scotto” da pagare che non c’è più. (Che se poi il cavaliere fosse schizofrenico, e la sua seconda personalità fosse un serial killer, e nel momento dell’abbraccio con l’amata lui la squartasse per poi tornare in sé e vivere nel dolore e nel rimorso per sempre, sarebbe tutt’un’altra camminata).
    Da parte mia ho sempre trovato che il superamento delle avversità sia la parte più avvincente di una storia, e in effetti mentre lo scrivo mi sembra una banalità bella e buona: pare invece, ci dicono le vendite invece, che così non sia per tutti.

  14. Lara Manni Says:

    Il cavaliere serial killer mi interessa molto, infatti, Ema.
    Quanto alle vendite, non so proprio cosa dire: penso semplicemente che un genere (il rosa, incluso il rosa hard) stia fagocitando gli altri. E magari per la stessa ragione, anche se per vie diverse, sostenuta da DFW.

  15. Uriele Says:

    Ma il sesso può anche essere un fattore portante in un libro anche di genere. Sia la carica fra sessuale fra i personaggi che l’atto vero e proprio. Un ottimo modo per portare avanti la storia senza che per forza diventi il fine ultimo. Come il sesso fra dottoressa e zombie in occhi verdi: non è gratuito, è prima istintivo animale e poi ragionato e comunque un fulcro per lo svolgimento di tutta la vicenda

  16. Lara Manni Says:

    Assolutamente sì! Se è portante e finalizzato, però. Cito come esempio Pan per la seconda volta in due giorni. 🙂

  17. Laurie Says:

    Sesso e fantasy: bel problema. Più che altro siamo tagliate fuori noi fanciulle. Perché le famme fatale di certi fantasy pulp sono appunto fantasie per uomini mentre ciò che c’è straordinario nella Carey è che ha messo noi donne al centro di tutto. Ed è triste se pensiamo che una fantasia per fanciulle moderne sia il racconto di astinenza esasperata di Twilight, dove la carica erotica è anestetizzata e resa eccattabile… e anestetizzare la carica erotica di un vampiro è un gran bell’affronto!

  18. Lara Manni Says:

    Lau!!!
    Problemone, certo: perchè sull’altro versante ci sono vampiri che non fanno altro che calarsi i pantaloni. L’equivalente dei completini intimi della fanciulla del castello, insomma. 🙂

  19. Laurie Says:

    Sì, ma dall’altra parte son vampiri da paranormal romance, se ho capito cosa intendi, e be’, il romance dovrebbe essere il corrispettivo per donne di un porno ahah (in realtà è lo yaoi, ma la stragrande maggioranza di femmine occidentali non ha ancora scoperto tali meraviglie!!)

  20. Lara Manni Says:

    Ma sai qual è il problema? Che da noi passa per “romanzo sui vampiri” e basta e a quel punto si fa una confusione pazzesca xD
    (oh, lo yaoi: meriterebbe un post, a questo punto)

  21. demoniopellegrino Says:

    tre cose:

    1) leggevo che la letturatura erotica spinta per signore e’ in cima alle classifiche di vendita in america per il Kindle della Amazon. E’ come se le lettrici si sentissero piu’ “sicure”, avessero meno vergogna, a comprare libri spintissimi via connessione senza fili, senza dover andare in libreria o ordinare volumi “fisici”. Interessante.

    2) Su Twilight: non direi che il sesso e’ anestizzato, tutt’altro. E’ la carica elettrica continua che percorre i primi tre libri. Nel quarto, addirittura, Bella si trasfroma in troiona da combattimento, e pure dopo aver sgravato (termine voluto, visto il parto) non pensa a nient’altro che scopare con Edward. Piu’ che anestizzazione del sesso, parlerei della concezione malata del sesso (che evidentement ha le sue radici nella religiosita’ privata ell’autrice): per cui o sei una santa che non lo fa, o sei una zoccola che ulula e spacca i mobili. Interessante in questo caso, il parallelismo con il mondo musulmano: Agent provocateur, nota linea di biancheria molto aggressiva, fa dei numeri di vendita spaventosi in Arabia Saudita.

    3) sull’argomento amore/sesso, ti rimando qui: http://demoniopellegrino.blogspot.com/2008/05/il-corteggiamento-del-milledugento.html
    Non mi piace autocitarmi, e infatti non lo faccio neanche in questo caso: questa e’ un’analisi spassosima sul corteggiamento del milleduegento, attraverso il testo di Ciullo d’Alcamo, scritto da un’esperta di letteratura cortese.

  22. Lara Manni Says:

    L’analisi è strepitosa.
    La notizia numero uno mi fa pensare. Il commento numero due è perfettamente condivisibile. E mi fa incazzare 🙂

  23. Ema Says:

    ma non era Cielo d’Alcamo? o è un altro?

    Beh comunque a proposito di Agent Provocateur ricordiamoci che la danza dei sette veli è nata lì, ecco. E l’harem dell’emiro è bello pieno.

  24. demoniopellegrino Says:

    Ema, Cielo e’ quello che ci hanno sempre raccontato. Ciullo era la verita’.

  25. Mele Says:

    O.O Larù… il post sullo yaoi (beh, in realtà sullo slash, ma ci stavo arrivando…) lo stavo abbozzando io ieri sera… sarà un caso, saranno le chiavette di internet?
    Ehi, ma se il rosa hard fagocita gli altri generi, mi metto a scrivere pure io!

  26. demoniopellegrino Says:

    mele, perche’ non scrivi un bel racconto hard duro che pubblichi liberamente per il kindle?

  27. Mele Says:

    Eeh… sarebbe un bel modo per mantenermi.

  28. simona Says:

    In alcuni libri il sesso è inserito in modo esasperato, in altro tenuto alla larga da un inconscio o meno perbenismo culturale, tra i due preferisco leggere un altro libro… Tra l’altro, chi usa il sesso nei libri per aumentare le vendite è un cattivo narratore. Sarebbe come risolvere il problema della sovrappopolazione usando qualche atomica… Sicuramente efficace ma i risultati sarebbero decisamente insoddisfacenti per molti…

  29. Ale Says:

    Mah, la concezione del sesso è qualcosa di molto intimo e varia di persona in persona, perciò penso che – anche in letteratura – ci sia modo e modo di descriverlo, leggerlo, intenderlo.
    Per esempio: la saga di Merry Gentry (io lo chiamo il “pornofatato”), una serie di libri ad opera di Laurell K. Hamilton in cui i protagonisti, che sono esseri fatati, non fanno praticamente altro.
    Non si può certo considerare “alta letteratura” e, sinceramente, dopo un po’ annoia. Però dipende anche da che cosa un lettore si aspetta: personalmente quando leggo quei libri lo faccio con estrema leggerezza e mi diverto. Non ci trovo niente di malizioso, perciò immagino che il tentativo della scrittrice sia fallito. Io però proprio non riesco a trovare sexy un tizio completamente verde: mi fa pensare ad Hulk o a qualche altro cartone animato! 😀

  30. Lara Manni Says:

    Mele, mi associo a Demonio.
    Ecco, sul sesso: mi rendo conto che non è il primo post che scrivo sull’argomento, ma la questione del desiderio (non tanto dell’atto in sè) per me è centrale nel raccontare. Desiderio non significa Tensione Sessuale Irrisolta: significa andare a esplorare (riuscendoci o no, difficile a dirsi) la molla più importante dell’animo umano. In questa chiave, il sesso va benissimo. Se diventa trend, un poco meno…

  31. Mele Says:

    Lettura personale di Esbat: il desiderio è il divenire nel libero arbitrio.
    Penso che sia una delle cose che più mi esaltano della trilogia, sai?

    Non volevo commentare la parte sul sesso.
    Sai, no, da autrice di storie rosa con protagonisti soprannaturali…
    Però penso che ora farò con il tuo post come tu hai fatto con alcuni miei commenti. Prendo spunto.
    Ahah, vendetta, tremenda vendetta…

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