Intermezzo

Laurie recensisce Esbat su Book and Sorcery. Oltre al link, copio e incollo, e c’è un perchè.

Mi è difficile parlare di Esbat. Questo libro l’ho visto nascere, crescere e volare via verso una grande casa editrice italiana. E sì, conosco l’autrice. Temo di non poter essere molto obbiettiva.
In una panorama di critici e riviste dove i rapporti tra scrittori, case editrici e recensori si confondo, io nel mio piccolo angolino da fan voglio essere sincera e aperta. Prendete questo post come più volete: più che una recensione, suggerisco amichevolmente di considerarla una spiegazione del perché
Esbat è piaciuto a me come ta tanti altri lettori.
Tolto il sassolino della scarpa posso dire che la mia cotta per
Esbat – di cotta si parla infatti, e dura tuttora – nasce quando personaggi come Ivy o come la Sensei sono comparse nella storia e hanno mostrato di aver molto potenziale: un’adolescente goffissima può sembrare un clichè in una storia fantastica ma non se la sua crescita comincerà nel desiderio oscuro per un essere mitologico che non dovrebbe esistere nella sua realtà; invece di vecchie autrici famose ce ne sono ben poche e vedere come una di loro affronta il suo fumetto che irrompe nella sua vita sconvolgendola non è esattamente cosa da tutti i libri.
L’interesse cresce quando Lara Manni usa un espediente narrativo come l’irruzione nella realtà di personaggi di una storia di fantasia, espediente di solito declinato in modo scherzoso ma che nel libro viene portato avanti fino a delle conseguenze terribili e sanguinose.
Il coinvolgimento per la sorte dei personaggi, ormai intrecciati in strani lacci dettati dal desiderio, si accresce per la presenza del folklore giapponese. Aggiungeteci che la nostra autrice dà una rappresentazione fedele di quel bizzarro e pazzissimo mondo del fandom che si riunisce via web e voilà, la lista di buoni motivi per amare Esbat si è conclusa.
Nel fandom, quel complesso di fan che commentano, filosofeggiano, disegnano, scrivono, complottano, cazzeggiano e si fanno enormi seghe mentali sulle storie che vedono/leggono, Esbat era una storia rivoluzionaria. Uso un’aggettivo troppo forte? Ma perché no! Aveva un pregio che secondo me rende subito interessante un libro: osare. La capacità di osare (di esplorare strade nuove, di inserire un tema controverso, di mettere in primo piano personaggi insoliti, e così via) è una qualità che apprezzo sempre negli scrittori di genere, come ormai dovreste aver notato.
La cosa interessante, e che io aspettavo al varco della pubblicazione, è che la carica rivoluzionaria di Esbat sopravvive anche in libreria. Perché comunque un romanzo con personaggi come Ivy, Max, Sasaki, Masada, Yobai, Hyotsuki e sopratutto la Sensei non si trova così facilmente. Certo, il contesto è cambiato, non siamo più in un fandom dove una storia così curata spicca su tutte le altre ma ritengo che lo spirito di Esbat – raccontare una storia d’amore tra una fumettista troppo orgogliosa di se stessa e il suo personaggio demoniaco in mezzo a fiumi di sangue, per dirne una parte – non perde splendore in mezzo ad altri romanzi. Questo, a prescindere dal fatto che Esbat è un romanzo d’esordio con i suoi difetti e a prescindere, sopratutto, da dove viene[1].
Ed ora che vi ho spiegato perché ho messo tale libro tra i consigliati del blog, posso cambiare (è rimasto a lungo, causa estate e vacanze varie) e mettere Stroud. Prometto che prossimamente vi racconterò tutto tuttissimo su questo adorabile scrittore inglese, su un suo collega irlandese e su come si possa battere moralmente la Rowling (materialmente è, ahimè, al di là di ogni umano tentativo).

[1] Che poi, un giorno o l’altro vi racconterò qualcosa in più su la fantasy, la fantascienza e le fanfiction. E di come vanno d’accordo, almeno in posti dove gli scrittori non hanno tanta puzza sotto il naso (ciao Faletti! ciao Mazzantini!).

Il perchè è nella nota. Mi interessa molto, soprattutto dopo aver fatto due chiacchiere virtuali con un tale che ha vomitato tutto il suo disprezzo nei confronti delle fanfiction e di chi le scrive (delle ragazze che le scrivono, per essere precisi). Ci sto riflettendo, nel pensatoio: perchè riaprirò il blog, con un po’ di paletti, proprio con qualche considerazione su questo argomento. Prossimamente su questi schermi.

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30 Risposte to “Intermezzo”

  1. Uriele Says:

    Se era chi penso io, 9 su 10 era troll che aveva bisogno di un alibi. Non che il libro possa non piacere, intesi, ma l’ha buttato lì come un rampino solo per assalire qualcun’altro.

    😀

  2. Vale Says:

    Bella la recensione/consiglio di Laurie! L’avrei trovata utile a prescindere dal suo essere di parte. Forse perché io non so scrivere recensioni.
    E comunque non vedo l’ora di riprendere queste “chiacchierate” virtuali, se non altro perché anni fa, quando ho iniziato a balbettare su carta i miei raccontini, non pensavo che fosse possibile scrivere di cose che un altro aveva creato (eh, ai miei tempi, signora mia…)

    Insomma, io ci sono.

  3. Lara Manni Says:

    Era chi pensi tu, Uriele 🙂
    Ma prescindendo dal contesto, ci sono un paio di cose da dire comunque sul “pregiudizio” nei confronti del fanwriting: perchè il presunto fan di Bunker/Ellison non è il solo a pensare che le fan fiction siano “roba da ragazzine ormonose”. E non è così.
    Vale, pure io 🙂

  4. Ale Says:

    Evviva. 🙂

  5. simona Says:

    Bellissima recensione. Ora, non c’entra un piffero ma volevo lasciare il blog con un commento personale:anche se virtualmente, mi è piaciuto conoscere tutte le persone che qui si sono espresse. Lara,ti ringrazio per la pazienza e i tuoi consigli e il tuo modo di scrivere, aspetto i prossimi libri. Che voi tutti abbiate un futuro luminoso come una supernova ma durevole come l’universo. Adieu.

  6. Lara Manni Says:

    Ehi simona…ma se ho appena detto che lo riapro 🙂

  7. Stefano Romagna Says:

    Questa è la prima volta che commento, ma confesso di seguirti da un pò, e con grande interesse. Per questo motivo sono lieto di sapere che sul blog hai cambiato idea, anche riaprendolo con dei paletti. Su Esbat sono sempre stato indeciso, ma dato che la recensione mi è sembrata spassionata e sincera, questo pomeriggio andrò in libreria a comprare il tuo romanzo.
    Saluti

  8. Ema Says:

    Bene. Sono totalmente d’accordo a metà con la recensione di Laurie. Ma aspetto di finirlo per postare la mia, direttamente su aNobii penso 😉

  9. Aryaali76 Says:

    Riapri? YATTA!

  10. Fabrizio Says:

    Ewwiwa -__^

  11. Ele/Caska Says:

    Sono solo invidiosi perché le ficwriter spaccano u_u

  12. Rew Says:

    Non capirò mai il perchè del disprezzo verso le fanfic, e sinceramente non mi interessa. Dicevano “Vivi e lascia vivere”

    Anche io sono felice che riapri *_*

  13. Ele/Caska Says:

    Ma più che disprezzo a me pare che non capiscano bene come funziona, e come al solito in Italia (non solo, suppongo, ma vivendo qui è un atteggiamento che riscontro spesso e volentieri) piuttosto che vedere un po’ come funziona e fare domande, si boccia.

  14. Laurie Says:

    Più che altro certi scrittori che disprezzano i fan e si sentono Veri Artisti proprio non li reggo.
    E poi, sì, cavolo, in America sembra che gli scrittori di genere si faccia più le ossa nel fandom (ma anche critici, lettori, ecc ecc)

  15. Eleas Says:

    Oh bene bene bene… (e sulla riapertura ho detto tutto). Veniamo alla recensione.

    Mi piace proprio perché chi scrive è coinvolto, perché scrive sì di pancia, ma con un evidente raziocinio. Ecco perché ci si deve coinvolgere con i libri. Perdercisi. Amarli o no, ma mai restare freddi al loro cospetto. Brutto segno per l’autore quello. Piuttosto non iniziarli, fa parte dei diritti del lettore, non leggere.

    Anche io sono rimasto più stuzzicato dalla nota che dal resto…

  16. Lara Manni Says:

    Non capiscono come funziona e pensano, con doppio disprezzo, che il fandom sia roba da ragazzine (o ragazze, o donne). Qualcuno dovrebbe dire a questi signori che il fandom letterario include serissimi appassionati di Conan Doyle, che gli ultimi libri che incrociano Jane Austen con gli zombie sono fan fiction, che erano fan fiction, come mi faceva notare Buonipresagi su friend feed, anche i quattro evangelisti.
    Oh.

  17. Uriele Says:

    Approposito di disprezzo… ricordo a chi scrive Fanfic su Kingdom Heart, che dalla scorsa settimana DEVE aggiungere anche l’uomo ragno, Thor, hulk e tutti i personaggi dei comics Marvel 😛

    È che fanfic suona male a molti, quando viene pubblicato viene definito un romanzo apocrifo che fa più figo (come il bellissimo quattro sassi nel fuoco è un seguito apocrifo degli scorpioni del deserto o come i racconti di Howard del ciclo di Chtuluh)

    Fanfic è visto solo come storielle parallele dei videogiochi square o dei manga (visti a loro volta come Dragonball, Naruto e basta). Le fanfic italiane non le ho mai bazzicate, ma in quelle in inglese (e ho bazzicato solo quelle di JRPG demenziali) ne ho trovate alcune da sbellicarsi. Ce n’era una stupidissima con tutti i personaggi da FF5 a Xenogear passando per LoD e Kudelka che era divertentissima (magari non scritta benissimo, ma evocativa e veramente divertente. La vidi quando ero drogato duro di Jrpg appena uscito dal tunnel di Vagrant Story)

    È una questione di sinonimi, apocrifo suona meglio di fanfic, e letteratura di narrativa…

  18. Ilya Nightroad Says:

    Una questione delicata, cara Lara, per cui sono sicurissima tu abbia ricevuto numerose critiche da parte delle sfere degli scrittori più accademici.
    Ma il problema dell’Italia è, tra i tanti, proprio l’accademia.

    La verità è che l’originalità è ormai fin troppo rara. Tutto è stato inventato, tutto è stato scritto. Quanti scrivono ispirati da libri che hanno letto, da storie cui hanno assistito, da film che hanno visto al cinema, dal racconto del nonno o dell’amico?
    Ma la scrittura può trasformarsi, in accordo coi tempi, in modo da poter sembrare nuova. In modo da poter toccare una nuova sensibilità.

    La verità è che chi scrive fanfic ha l’assoluta sincerità di dire a cosa si ispira. Chi disprezza, è solo un ipocrita.

  19. Ema Says:

    E’ che FANFIC è cacofonico. Suggerisce apertamente ambiguità a sfondo sessuale. Su, non dite che non ve ne siete accorti. E mo’ vabbbene che Lara in quanto giovane scrittrice esordiente blablablà (vedere topicsss precedenti) però se che so, uno qualsiasi di noi ma meglio una qualsiasi di voi pollastre se ne stesse tranquilla al bancone di un pub con un analcolico in mano, arrivasse un ragazzotto che superando la timidezza vi chiedesse “Ciao, che fai?” e voi rispondeste “…FanFic”… chiunque perderebbe i freni inibitori. SUVVIA. E con questo non userò più congiuntivi per un mese.

    (Ci hanno scritto anche un libretto teatrale, il famoso “Così Fan Fic”, musicato poi da Mozart che come tutti sanno era un noto porcone).

    Un esempio meraviglioso di fan fiction è “Anno Dracula”, di Kim Newman, che non mi stancherò mai di consigliare. Per chi ama la Londra vittoriana e la letteratura connessa (Stoker, Conan Doyle per citarne solo alcuni).

  20. Vale Says:

    Allora quello che sto scrivendo io è una fanfic. Oppure no? Mi sono ispirata a due romanzi molto famosi, un film (o meglio, la sua sceneggiatura) che adoro e ancora un altro film. Principalmente. I personaggi sono inventati, e l’ambientazione è la provincia montana del Lazio, ma le tematiche quelle sono.
    Quando ero una ragazzina avevo l’assurda convinzione che non si potesse scrivere di personaggi o ambientazioni di altri autori, questa convinzione perché internet non c’era e comunque non ero molto sveglia. Se avessi osato, avrei probabilmente aggiunto “cartacce” alla considerevole mole di Sherlock Holmes, Star Trek, ma soprattutto – chissà se qualcunolo ha fatto – a Bulgakov e Gadda.
    Il problema, come dice Ilya, è l’accademia. Non mi è mai capitato di professori che mi chiedessero “perché scrivi quelle porcherie”, visto che non facevo leggere nulla di quello che scrivevo, ma conoscevo bene i miei insegnanti. E se una professoressa critica i tuoi temi perché non parlano strettamente di ciò che è scritto sul libro, non avrà certo l’apertura mentale adatta a giudicare un racconto fanfic…

  21. Lara Manni Says:

    Accademia, ci sentite? Ecco un elenco di fanwriter:
    Alonso Fernández de Avellaneda (scrisse il seguito del Don Chisciotte)
    I benemeriti ignoti che hanno proseguito a raccontare le storie di Omero e del ciclo Arturiano e anche quelli che, nel favoloso Oriente, hanno contribuito a far nascere Le mille e una notte.
    I fan di Lewis Carroll
    I fan di Jane Austen e Conan Doyle
    (già citati, lo so).
    Il fan writing non nasce con Internet nè con i manga, come sembrano avere nella zucca alcune persone. E’ antico quanto la narrazione.

  22. Ele/Caska Says:

    Fanfic su Kingdom hearts le scrivo io e no, la Marvel a livello esecutivo resterà indipendente dalla Disney. Diciamola ancora meglio: alla Diseny non frega una mazza di cosa fanno o non fanno alla Marvel, è una multinazionale e accumula introiti, ma se volesse mettere le mani su tutto quello di cui è effettivamente proprietaria allora ci sarebbe Topolino pure in Lost e Gray’s Anatomy, visto che la ABC è sua xD” Inoltre i comics sono pressoché sconosciuti in Giappone, quindi non ne avrebbero nessuno ritorno d’immagine.

    Lara, ma se dobbiamo dirla tutta pure il nome in codice “omero” come chiunque narrasse storie a quel tempo, utilizzava personaggi già raccontati di altri, di conseguenza era fondamentalmente un ficwriter…non per fare la profana, ma è la pura e semplice verità (certo, con gli dei c’erano le implicazioni religiose, ma vabbé. A maggior ragione, che bello fare del ficwriting sulla religione XDD).

  23. G.L. Says:

    Ehm, non per rompere le uova nel paniere, ma l’Accademia è molto più ricettiva di quanto non si pensi. Il problema sono i ghetti in cui fa figo essere ghettizzati…

  24. Vale Says:

    Ele, da un po’ di anni me ne gira in mente una. Magari se la scrivo il vecchio Ratzi mi scomunica, ah ah!
    Ok, la pianto.

  25. Lara Manni Says:

    Ele, valeva per Omero, per gli arturiani e per i milleunanottiani. Poi, da un certo momento in poi, questa pratica è scivolata nel sommerso (ma insomma, anche C.S.Lewis faceva omaggi a Tolkien: una gift-fic di grandi dimensioni, ma pur sempre una gift-fic).
    Il problema sono i nomi. E’ vero, GL, che l’Accademia è più ricettiva di quanto non si ritenga: ma, almeno vista da qui, soprattutto in Italia sembra fatta di tanti ghetti…

  26. Uriele Says:

    Ma io volevo uno Yaoi fra Sephirot e Peter Parker o una battaglia fra Riku e Thor…
    Cavolo ci avevo sperato. E soprattutto Ironman e Sora, spalla a spalla nella guerra delle Chiavi :3
    Io comunque ci spero ancora (almeno in Ironman), se non nel prossimo gioco almeno nella fantasia di qualche fanwriter (voglio la battaglia delle chiavi uffa, quando diavolo esce il 3?) 😉

    PS: di “fanfic” religiose ce ne sono a bizzeffe. Da il Vangelo secondo Biff a Per Amore solo per Amore, passando per i vangeli apocrifi e Brian di Nazareth 😀

    Se per fan fic si intende scrivere storie con personaggi altrui, Moore con la sua lega degli straordinari gentelmen ha fatto la fanfic vittoriana definitiva. Per non parlare di Holmes: Meyer ha scritto quello che probabilmente è il più bel racconto che ricordi dell’investigatore infallibile e Leblanc ha fatto più di un Cross over con il suo Lupin e il detective di Baker Street (molto prima della mediocre avventura grafica della Frogware, che invece ha fatto un capolavoro nel gioco in cui Holmes si scontra con gli adoratori di Chtuluh e degli dei esterni).

    Comunque finché un Umberto Eco non si sveglia con la luna storta e scrive io leggo sempre Efp prima dei cento colpi di spazzola prima di andare a dormire e cavolo che figo che è Shamo. I manga in Italia, come le fanfic o i Jrpg, rimarranno relegati come sottocultura o cose da ragazzini(teoria ristretta dell’ipse dixit). Da quel momento in poi, come per i fumetti, anche la più grande puzzonata sarà considerata Arte e sarà sottoposta alle più improbabili “critiche alte”. Ah ovviamente non si chiameranno più fanfic, si parlerà di “rielaborazioni popolari” o ” romanzi apocrifi” o anche “parallel novel”

  27. Ele/Caska Says:

    Thor verebbe travolto dalla gayness di Riku e morirebbe per autocombustione.

  28. Uriele Says:

    Non sottovalutare la gayness di Thor 😀

    E poi, onestamente, un’aggiunta di questo tipo non ti intriga nemmeno un po’?

    Io ci spero. I fumetti Marvel non mi piacciono (sono un Vertighiano Copto), ma alcuni personaggi sono fantastici: Magneto, Galctus, Spiderman, Wolverine e Ironman.

  29. Ele/Caska Says:

    …che ansia xDDDD
    No, io amo la Marvel, ma con legame strettamente ai comics tradizionali supereroistici, in quel senso la DC di buono (ottimo) ha solo Batman. La vertigo ovviamente è tutt’altro genere…ma la marvel ha fatto le sue grandi cose, nel loro sempre amabile genere.

  30. Fabrizio Says:

    La DC è infinitamente superiore alla Marvel, che ha il male di vivere dentro.
    E il peggio della DC si è visto nel momento in cui quel fesso di Dan Didio l’ha portata in linea con la Casa delle Idee.

    Oh, gente, ma non vi siete ancora rotti le palle di tutti ‘sti eventi che devono cambiare tutto e poi non cambiano niente?

    Da quando è finita Secret Invasion, sto leggendo solo Iron Man.

    Dall’altra parte… cavolo, ma l’avete mai letto Lanterna Verde?
    Non c’è paragone.

    (me ne ritorno nella mia caverna nerd, a meditare sul raffreddore)

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