Dalla terra alla luna

Ieri G.L. ha scritto un post bellissimo. Ci ho riflettuto parecchio e lo sto facendo anche ora, mentre rimando il momento della valigia (me ne vado al lago per un po’:  se la linea regge, mi affaccerò sul blog, è una promessa). Leggetelo tutto. Io riflettevo su questa frase:

“Ogni donna che ha attraversato la mia vita mi ha cambiato. Ha cambiato persino il mio modo di scrivere. Ogni donna che ha attraversato la mia vita mi ha tolto colori e aggiunto sfumature. Non posso scrivere di donne senza eliminare da me il maschile. Ma posso scrivere degli sguardi che cambiano la vita degli uomini. Sì, questo posso farlo. Sperando che, prima o poi, il gatto arrotolato sulla Luna si trasformi in tigre”.

Io non so se il tempo delle donne sia diverso. Davvero, G.L. mi ha spiazzato con questo concetto.  Sicuramente è un tempo scandito. Sicuramente è un tempo che non ti permette di fingere che il tempo stesso non ci sia (oh, gli uomini a volte ci riescono, ed è una benedizione e insieme una condanna). Sicuramente, ti insegna a convivere con i tuoi lati d’ombra:  e, a volte, a scivolare dentro l’ombra e a farne parte.

Ma mi piace rovesciare lo sguardo. Dal maschile al femminile. E devo dire che, sì,  anche gli uomini della mia vita mi hanno cambiata e hanno influito profondamente sulla mia scrittura. Hanno  infuso allegria, dolore, rabbia, rimpianto, coraggio, desiderio. E vale lo stesso discorso di G.L.: è difficile per me scrivere il maschile senza che dentro ci sia il femminile. E il femminile sta nel mutamento:  i miei uomini fatti di parole sono raccontati mentre mutano. Le mie storie sono fatte di questo, tutte.  E, forse, guardare dalla luna alla terra significa sperare che il pastore si svegli, sapendo che non lo farà mai.

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3 Risposte to “Dalla terra alla luna”

  1. Andrea Says:

    La volete smette tu e GL, oppure no: volete proprio farmi commuovere! 🙂 Bel post, complimenti Lara. Buone vacanze, buon riposo e buona lettura!

  2. Lara Manni Says:

    Kleenex? 🙂
    E’ che a volte ci si incontra in momenti di fragilità e di riflessione. E’ il bello della scrittura, in effetti. Grazie, Andrea.

  3. Andrea Says:

    Yes, I know… Grazie a te (anche per i Kleenex…) 😀

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