Scrivere senza allegorie

C’è un articolo interessante sul magazine di  FareFuturo, riportato anche dai quotidiani, che ritira in ballo Tolkien. Nel modo, naturalmente, sbagliato. L’articolo è firmato da Domenico Naso. Dice questo:

“C’erano giovani, ad esempio, che vedevano nella saga de Il Signore degli Anelli lo spirito della loro azione politica, delle loro idee, del loro stile di vita. Per decenni, quella compagnia dell’anello è stata il simbolo di una intera comunità politica, che lottava per il Bene, che rifuggiva il Male, che non cedeva al fascino perverso del potere, che era orgogliosa di essere altro e altrove. Erano tutti hobbit, quei ragazzi di allora. Erano tutti Frodo, Sam o Pipino. Ed erano fieri di esserlo. Lottavano al fianco di Gandalf, quei ragazzi. E per loro Sauron era il male assoluto, la rappresentazione del potere che corrompe gli animi, che uccide gli ideali e trasforma tutti in belve assetate di gloria. Erano hobbit, dicevamo, e molti di loro oggi si sono riscoperti orchetti, al servizio proprio di quel Sauron che, dalla reggia tetra delle terre di Mordor, cerca di resistere all’avanzata inarrestabile del Bene. Quegli orchetti, o addirittura quei gollum, subiscono il fascino dell’anello del Potere. Un fascino negativo, corrompente, torbido ed obnubilante. Sauron li tiene sotto scacco, usando proprio il potere, e tutte le sue più deleterie derivazioni, come mezzo di persuasione.
Il capolavoro di Tolkien era la Bibbia di una religione laica di libertà e coraggio, di valore e incorruttibilità. Di quel modello cosa è rimasto? Ben poco, a quanto pare”.

Tanto per cambiare, ho la vaga idea che del Signore degli anelli si voglia capire molto poco. A cominciare dalle tre righe qui sopra. Libertà, coraggio e valore? Il signore degli anelli si basa su un’anti-quest. Non si va a conquistare un oggetto magico ma a distruggerlo. Non è un eroe alla Howard a compiere l’impresa, ma una buffa creatura coi piedi pelosi che desidera solo fumarsi l’erba pipa in santa pace.
Secondo. La compagnia dell’anello, e i loro sodali, non sono immuni dal Male, ma convivono con esso. A distruggere l’anello è Gollum, non Frodo. Galadriel è tutt’altro che una fata benefica. Gli elfi – cui alcuni lettori continuano a guardare sognando che siano Conan il barbaro – sono terribilmente ambigui. Mai stati “buoni”, comunque.
Terzo. Farefuturo, com’è notissimo, è magazine finiano. Mi verrebbe irrispettosamente da chiedere che se gli ex compagni di maggioranza sono orchetti di Sauron, i finiani non si sentono allora Uruk-Hai sotto l’oscura torre di Saruman?
(Ma davvero, basta con le interpretazioni politiche di Tolkien. Il professore sarebbe furibondo. Lui che ha scritto più e più volte che nulla delle sue opere è interpretabile come un’allegoria, per esempio).

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18 Risposte to “Scrivere senza allegorie”

  1. Giobix Says:

    il bello è che all’inizio dell’articolo mette le mani avanti: usare la letteratura a fini politici è un’arma a doppio taglio
    …ma tanto io ho la verità in mano 🙂

  2. Lara Manni Says:

    Sai Giobix, la cosa desolante è che tutti pensano di avere la verità in mano sul Signore degli anelli. 🙂

  3. Andrea Says:

    Il think tank dei finiani, con questo articolo, ribadisce semplicemente la crisi d’identità del correntone di Fini. Certo che tirare ancora in ballo Tolkien per parlare all’elettorato di destra, mamma mia che desolazione… Ma quindi Barad-dûr sarebbe Arcore? 😉

  4. Lara Manni Says:

    Povero Sauron. 😦

  5. G.L. Says:

    Sauron deve ancora arrivare. Questi sono orchetti (orchetti che comunque vedono più lungo degli attuali Hobbit tutti presi dalla loro erba pipa e dai bonghi). Arriverà Sauron sul suo cavallino rampante e le Terre di Mezzo applaudiranno.

  6. Vale Says:

    (ero io, qui sopra -.-‘)

  7. Lara Manni Says:

    Temo proprio che sia così. Sauron sta ancora riprendendo forma. Urge davvero anti-quest.

  8. Giobix Says:

    La Sensei sta ad Arcore, Hyoutsuki è Bossi, Ivy l’elettore di destra.
    Max è Fini, e l’otaku è Bondi che si ribella.

  9. Lara Manni Says:

    NOOOOOOO!
    (Lara ha l’orrenda visione di Bossi con kimono bianco e di Bondi che beve latte alla ciliegia, e invoca la furia di Axieros. Almeno lei).

  10. Valberici Says:

    Quoto G.L. 😦

    E citerò per danni biologici Lara, che mi ha profondamente scosso con l’immagine di B&B 😯

    😆

  11. demonio pellegrino Says:

    Per una volta sono d’accordo al 100% con GL. Il vero dittatore, il vero male, arrivera’ – se arrivera’ – con la caduta del finto Tiranno priapico. io ho anche il nome bello pronto (non lo dico perche’ capace mi manda i questurini suoi amici a rompermi i maroni anche in America).

    Niente di piu’ penoso comunque dei finiani in questo momento.

  12. Lara Manni Says:

    Demonio, dopo aver letto i quotidiani di oggi, ho un dubbio atroce.
    Val. A chi lo dici 🙂

  13. Vale Says:

    Adesso mi fate paura davvero. Non che io sia mai stata ottimista, sulla situazione di questo paese.

    Che faccio, inizio a scavare un bunker per mettere in salvo i gatti?

  14. Kai Zen Says:

    La storia fagocita tutto e il tempo lenisce ogni ferita… in fin dei conti chi volete che ce l’abbia più con Nabuccodonosor?

  15. Lara Manni Says:

    Ma come, Kai Zen? Non conosci i legami fra Nabuccodonosor e Verdini?

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