Ridammi i funghi

In una meravigliosa intervista che trovate qui, Stephen King risponde sulla paura. Cosa fa più paura agli esseri umani? Il Caos. Quello che non prevediamo e incaselliamo, l’imprevisto. Abbiamo paura, dice, del cambiamento. E questo è quel che gli interessa: osservare cosa accade quando una vita ordinata (o ordinaria, o tutte e due) inciampa nel cambiamento.
King cita, in proposito, un episodio del racconto “The Mist”.  Ed è quando una delle persone  che rimangono intrappolate nel supermercato a causa della nebbia assassina venuta dal lago, impazzisce di terrore. Ma non rotea gli occhi, non vede apparizioni divine, non spara sui compagni di sventura. Semplicemente, dice al direttore del supermercato di ridarle indietro la sua confezione di funghi. Ridammi i funghi, urla. Siamo terrorizzati, dice King, dall’idea che qualcuno o qualcosa ci tolga la nostra confezione di funghi mentre siamo in coda alla cassa come sempre  e come è giusto che sia.
“The Mist” è stato uno dei primi racconti di King che ho letto, e che ho amato molto. Ed è vero che secondo me sintetizza non solo la sua poetica, ma il manifesto della narrativa fantastica e horror in particolare. Quella, almeno, che sento vicina: mostrare questo mondo, quello che ben conosciamo e che è fatto di confezioni di funghi e di stick di rossetto che si sciolgono nelle borse, e raccontare l’altrove che vi si cela.
Per questo, gironzolando ieri in libreria, ho avuto qualche brivido. Montagne di vampiri rosa. Non scherzo quando dico montagne.  La cresta più alta riguardava un romanzo di cui ignoravo l’esistenza, I promessi vampiri.  Ah, le copertine. Guardandomi intorno, erano identiche a quelle degli Harmony e non c’è altro da dire, ahi. Gironzolando, ho cercato qualche nome noto: Dimitri, GL, Palazzolo, la sottoscritta. Non c’eravamo, prevedibilmente. Tutti gli spazi disponibili della sezione horror e fantasy erano affollati di zannuti innamorati e di elfidi.
King c’era: nello scaffale in basso,quello che per guardarlo devi inginocchiarti.
D’accordo, rimbocchiamoci le maniche.


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53 Risposte to “Ridammi i funghi”

  1. Vocedelsilenzio Says:

    Il libro della Palazzolo, ‘Non mi uccidere’, che volevo tanto leggere dopo che tu hai parlato così bene dell’autrice, l’ho trovato, alla fine, al Librincontro, un tendone itinerante che vende libri quasi esclusivamente ‘vecchi’, ne senso che ha pochissime novità e molti ‘fondi’ di magazzino. E’ stata una fortuna davvero insperata, era l’unica copia… questo mi spaventa, specialmente perché, anche se ormai lo sappiamo bene, la narrativa fantastica rischia di passare per quello che non è: harmony venato di finto vampirismo.
    Io amo internet per questo: sono riuscito a conoscere autori com te, D’andrea, Dimitri… autori che non avrei mai letto se non li avessi scoperti in rete. Grazie di cuore alla rete e ai blog come il tuo o di G.L.; i vostri consigli sono preziosi.

  2. Lara Manni Says:

    Grazie a te, Voce. Però davvero la visione di ieri pomeriggio mi ha turbata. Significa che non solo i libri hanno una permanenza ormai minima in libreria, significa che non solo si pubblicano valanghe di “cose” (sì, cose). Ma che conta più il filone che il contenuto…

  3. Vale Says:

    Sì, nel mio piccolissimo tento di fare qualcosa anche io.

    Per rispondere (anche) al commento di Voce, c’è da dire che la mia copia di Non mi uccidere (bellobellobello) me l’ha portata Ale, che l’ha presa da una bancharella. Gli ho detto di scovarmi anche gli altri due, finora niente.

    Anche io vi cerco. Vi cerco sempre. Te ogni tanto ti trovo. GL mi è capitato solo in quella libreria all’auditorium guancia a guancia con Valerio Massimo Manfredi e le biografie di Enrico ottavo.
    Di Dimitri, ho visto solo una copia sola soletta di Alice, nella feltrinelli di Bologna.

    Desolante.
    (comunque non mi arrendo)

  4. Lara Manni Says:

    Neanche noi. 🙂
    Però i Promessi Vampiri riescono a turbarmi nel profondo, lo giuro…altro che funghi.

  5. Vocedelsilenzio Says:

    Purtroppo hai ragione, conta più il filone, la moda, che il contenuto.
    E sì, si fa presto a passare, e ancora una volta ringrazio la rete che mi fornisce siti in cui recuperare volumi ormai introvabili in libreria.
    Capisco il tuo turbamento, è anche il mio… il problema, forse, è che i libri devono essere cose per far soldi, se poi aggiungi le idee di certi personaggi tipo un commentatore che ha lasciato il suo parere su ibs su ‘La compagnia dell’anello’ dicendo: ‘penso che la lettura di un libro debba insegnarti qualcosa che possa servirti nella vita, non penso a cosa possa servire aver conosciuto gli hobbit visto che sicuramente non ne incontrero’neanche uno!!!!roba da bambini..’ Beh, allora siamo fritti!

  6. Lara Manni Says:

    Vero. Il problema è: come si fa a uscire dall’empasse evitando di scivolare nella morta gora del vittimismo?

  7. Vocedelsilenzio Says:

    Eh, questo è un problema tosto e che URGE una risposta. Risposta che io non ho ancora trovato. Io, nel mio piccolo, cerco di parlare del fantastico… nel mio piccolo, piccolo, ovviamente. Ma per avere un grande riscontro sul pubblico non riesco ancora a capire un metodo buono… tu ne hai di idee al riguardo?

  8. Lara Manni Says:

    Quelle di sempre: chiarire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo e dirlo in tutti i luoghi e i modi possibili. Specificare che siamo un’altra cosa: o meglio, che i promessi vampiri non è horror nè fantastico, ma una declinazione particolare della chick lit, e andare avanti.
    Non so se basta.

  9. Vocedelsilenzio Says:

    Forse non basta, ma chi ben comncia è a metà dell’opera 😉

  10. Andrea Says:

    Sulla copertina di “Romeo e Giulietta” (ed Mondadori) ho trovato la scritta: “I libri preferiti di Bella e Edward”. E poi ancora “Mr Darcy vampiro”. Manca solo Giacomo Leopardi vampiro e poi il quadro è completo! Mah! Proprio ieri, in un angolino di una Libreria Mondadori, ho trovato una biografia critica di Virginia Woolf che racconta di come lei, in uno dei tanti periodi di crisi di nervi, si fosse convinta prima che i vicini fossero vampiri, poi che tutti quanti (lei e pochi altri esclusi) fossero vampiri. E quello del vampiro non è un mito che salta fuori a caso tanto per. Le ondate di vampirismo (letterario e non) hanno accompagnato periodi storici ben precisi (e generalmente non proprio luminosi…) e, forse, erano segnali d’allarme che nessuno ha voluto ascoltare. Questa inflazione di succhiatori di sangue pone a tutti quanti una domanda molto importante: “Perché?” Se non sbaglio, mi pare che anche King abbia affrontare l’argomento…

  11. Paolo E Says:

    Posso confermare che anche nella mia abituale libreria è tutto pieno di sdolcinatezza dai canini retrattili.

    La cosa è sconfortante specialmente per un ex incallito rolepalyer di Vampre:te masquerade. Tuttavia penso che sia, come sempre, solo una questione di mode passeggera; non appena la sig.ra Meyer ci libererà dalla rpesenza delle sue opere di improbabile valore il fenomeno si sgonfierà come un palloncino.

    Nel blog della Lipperini se ne è parlato fino alla nausea: oggi come oggi le librerie non sono più uno strumento affidabile per una efficace diffusione di opere che non appartengono alla commericalità più becera.
    La mercificazione dei testi è cosa fatta, e si tiene in massa solo ciò che vende.

    A mio avviso però di fronte a questo gridare o tempora o mores non serve a niente, come qualche critico di cattivo gusto si dilunga a fare. Potrebbe essere invece una buona soluzione sfruttare a fondo i nuovi strumenti di comunicazione che i tempi ci mettono a disposizione.

    Comunque non mancano le gradevoli eccezioni: a fianco del mucchio anonimo di cainiti innamorati, troneggiava a centro vetrina con tanto di cartello di richiamo l “alice” di Francesco Dimitri!

  12. Paolo E Says:

    Chiedo scusa a tutti, ho scritto come un uomo di Neandertal. E’ che sono davvero di corsa!

  13. Vocedelsilenzio Says:

    Oddio, quella di Romeo e Giulietta l’ho vista anch’io, ma c’è anche su Cime tempestose e altro… tra l’altro hanno copertine così belle che è un peccato. Sigh!
    Quella della Woolf non la sapevo… ti ricorderesti il titolo per caso?

  14. Andrea Says:

    @Vocedelsilenzio: Se non sbaglio (l’ho solo sfogliato) il titolo era “Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf” di Fusini Nadia, ed. Mondadori.

  15. lela Says:

    Io ho visto anche “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie”, non so se rientra nel filone o se è più interessante di queste schifezze… temo la prima, ma onestamente non ho avuto il coraggio di sfogliarlo

  16. Andrea Says:

    Del resto, per chi conosce il significato psicologico del mito del vampiro, la sua incarnazione “adolescenziale/amorosa” è del tutto naturale. Anzi, direi inevitabile.

  17. Lara Manni Says:

    Paolo, esatto. Mi chiedo infatti quali vie percorrere, perchè comunque gli o tempora non servono, nel senso che non raggiungono nessun bersaglio: nè gli editori nè i lettori convinti che questo sia il vero fantastico. A meno di non fare come Baricco con I Barbari-2, e sostenere che magari la superficialità e il nomadismo sono una realtà tutto sommato, se non piacevole, giusta, e dunque perchè turbarci con il romanticismo caninico?
    Andrea, il vampirismo nasce, letterariamente parlando, con l’accostamento al sesso. Non in King, per esempio: Salem’s Lot è, da questo punto di vista, diversissimo, perchè quel vampiro è tutt’altro che erotico.
    La questione attuale è diversa: è la confusione – che secondo me durerà anche post Meyer – fra fantastico e sentimentale. Per dire, non è la Meyer la capostipite di questo filone. E’ Helen Fielding, quella di Bridget Jones.

  18. Melmoth Says:

    Per quel che vale: King è VERAMENTE veramente bravo quando descrive l’effetto che il male assoluto ha sulle persone. Ci sono talmente tante sfumature, colori, dettagli, ma dettagli esteriori ancora prima che interiori, da farne, anche solo per questo, un maestro. Grande vecchio, speriamo che duri a lungo perchè mi mancherà.

  19. Melmoth Says:

    Quindi: che ci si debba inginocchiare per toccare lo scaffale di King mi sembra giusto e lecito.

  20. boscodisera Says:

    Orgoglio e pregiudizio e zombi l’ho preso sperando in qualcosa di diverso dal solito,ma mi ha stupito poco e continuo a preferire l’originale.Nella libreria dove lavoro passano come meteore,perlopiù ignorate,i libri di Moccia,della Meyer e tutti i filo-succhiasangue che quando ai commessi tocca porgere a ragazzine o tardone con occhio libidinoso fisso sulla copertina promettente sfracelli di lotte erotiche tra le due specie, rabbrividiscono con grazia e porgono quindi il volume con un sincero sorriso di addio.
    Come dice giustamente Melmoth,davanti al Re non si può non inginocchiarsi.
    Io ho proposto al mio editore il mini racconto con un vampiro esattore delle tasse a caccia della prossima vittima.Vedremo.
    P.s.:Lara, devo concordare con quanto scritto sopra:grazie a te ho scoperto molti libri interessanti,e un nuovo modo di scrivere-Esbat l’ho riletto non so quante volte e l’ho seminato in famiglia e tra amici peggio di un virus.Speriamo che influenzi indebitamente qualcuno…:)

  21. Andrea Says:

    @Lara: Be’, per quel che ne so io (ho visto il film di Twilight, non ho avuto la forza di indagare oltre ;)) più che la sessualità, la Meyer racconta la dipendenza che poi è uno delle caratteristiche tipiche del mito del vampiro. Un legame di sangue del tipo vampiro-vittima crea una coppia senza incrinatura, onnipotente (immortale!), la cui “fusionalità” è totale ma il prezzo da pagare per questo “rapporto perfetto” è la dipendenza assoluta e reciproca e l’impossibilità di separazione. Somma tutto questo al caos emotivo-ormonale dell’adolescenza e… kabum! King, che è un ottimo conoscitore del mito, lo sapeva bene e l’ha anche saputo svecchiare. Salem’s Lot l’ho letto molto tempo fa (troppo, mio dio come volano gli anni!), ma non sono così certo che il vampiro non avesse una componente erotica se nell’esercizio dell’erotismo facciamo rientrare anche la dominazione e la sottomissione. C’era poi quel racconto, The Night Flier, di King: ecco in quello mi pare che la dipendenza tra vampiro è vittima emergesse molto bene e in maniera molto moderna. Il vampiro volava di aeroporto in aeroporto, la vittima lo inseguiva, lo bramava, voleva incontrarlo a tutti i costi: insomma ne era dipendente.

  22. Lara Manni Says:

    Andrea, vero, una componente (omo)erotica c’era, a ben pensare, in Salem’s Lot. Allora bisogna, per quel che riguarda i rosei figli di Caino attuali, fare un passo ulteriore e chiedersi: ehi, ma come mai tutto questo bisogno di sentimento, ops, di sesso, ops, di sesso finalizzato e benedetto dalle giuste nozze?
    Boscodisera: mi inchino e ringrazio. 🙂 E mi incuriosisco pure: donne, dunque, di tutte le età chiedono e comprano questi libri per…sognare, giusto? Perchè pensano che sogno=matrimonio sessualmente soddisfacente e basta?
    Melmoth: concordo. Infatti mi sono inginocchiata volentieri. Però avrei preferito farlo avendo i libri di King all’altezza degli occhi. 🙂

  23. Andrea Says:

    @Lara: Ah, dimenticavo la questione della confusione fantastico-sentimenale: quella per me è la questione più importante. Secondo me bisognerebbe capire da cosa nasce e non rigettarla: sarebbe più utile a tutti, scrittori e lettori. Però mi rendo conto che servono stomaci forti per trafficare con certa roba… 😉

  24. Lara Manni Says:

    Infatti, io VOGLIO capire. Per quello, ogni tanto, leggo anche. E quello che ho letto (nada nomi nada titoli) mi convince che se si sostituisce al vampiro/angelo/demone (sigh) il tipico uomo harmony con pantalone nero aderente ad altezza genitali e camicia bianca lievemente aperta sul torace (detta così sembra la descrizione di Fabrizio Corona, ma purtroppo l’uomo Harmony è preesistente) il risultato non cambia.
    La differenza? Il vampiro/angelo/demone/trifide/altro non esiste: dunque, può illudere chi legge che sia possibile l’amore (e/o il sesso) con un maschio perfetto. Che, giocoforza, non esiste così come non esiste la donna perfetta.
    E’, se mi passate il paragone, il rovesciamento di quanto è avvenuto mooolti secoli fa con la donna angelicata: non esisteva, ma era bello immaginarla.
    Pericolosissimo. Non solo per la letteratura.

  25. Melmoth Says:

    I peli sui palmi. Il Dracula di Stoker aveva i peli sui palmi.
    Proprio sessualmente incolore.

  26. Andrea Says:

    Ah, guarda: la donna angelicata è pericolosissima! E pure Corona! Su questo non ci piove! Però mi sembra ci sia qualcosa che sfugge di questa proliferazione di fidanzatini vampiri, qualcosa di più nascosto e, forse, ancora più pericoloso. E’ un fenomeno di massa e coinvolge non solo l’Italia ma tutto l’Occidente (e buona parte dell’Oriente occidentalizzato): cosa c’è veramente dietro? Il bisogno diffuso (a livello mondiale!) di un amore così perfetto da essere totalmente irrealistico? Come mai proprio ora, prima durante (e forse anche dopo) questa fase storica di profonda crisi economica?

  27. Andrea Says:

    @Melmoth: a qualcuno piacciono le donne barbute! 😉

  28. Lara Manni Says:

    Andrea, non saprei. Forse perchè stiamo ballando sul ponte del Titanic?

  29. Andrea Says:

    E cerchiamo il ballerino perfetto con cui farci l’ultimo tango? Molto romantico: sì, può anche darsi.

  30. Lara Manni Says:

    O forse vogliamo che il ballerino perfetto ci faccia dimenticare che stiamo per fare una brutta fine…

  31. Andrea Says:

    C’è anche la componente mortifera in tutto questo: il ballerino è morto. E un po’, forse, lo invidiamo perché a lui non toccheranno tutte le disgrazie quotidiani che dovremo subire noi anche semplicemente diventando adulti. Vorremmo essere come lui. In fondo se questo schifo è la vita che ci aspetta, non sarebbe meglio abbracciare la morte e rimanere a ballare per sempre?

    PS per tutti gli adolescenti in ascolto – La risposta è: NO, NON E’ MEGLIO.

  32. Lara Manni Says:

    O anche: è morto ma, ehi, ha sconfitto la morte, ed è anche rimasto giovane e bello.

  33. Vale Says:

    …e con questo ritorniamo a quello che diceva ieri GL
    ^_^
    Mi piacciono questi luoghi.

    “Ridammi i miei funghetti” ha colpito anche me… L’ho letto la settimana scorsa, tra parentesi, finora non mi era mai capitato, poi ho preso fra le mani il volume di mia suocera.

  34. Lara Manni Says:

    E’ un gran racconto. Tutta la raccolta, devo dire, è molto, molto bella. Sì, ritorniamo a quel che diceva GL, e in effetti è molto possibile che ci sia un nesso, fra la moda e il terrore di morire….

  35. Andrea Says:

    Che noia però questa idea di bellezza eterna. Nessuna asimmetria, nessuna sproporzione, nessuna cicatrice lasciata dalla vita… In effetti solo un morto potrebbe essere così noioso!

  36. boscodisera Says:

    Asimmetria!Ecco la parola magica!E poi,Entropia!Sì,perchè giocoforza una massa di tali uomini-morti e vivi,angelici,finti e super addominali inclusi,amanti perfetti-genera di controparte un aumento dell’entropia nell’universo,che vive di equilibri e deve necessariamente produrre più catastrofi per dare un sostegno contro tanta beltà,melensaggine,turpiloquio soft.Tanto per rifarmi gli occhi,mi vado a leggere l’ultimo thriller di Cody McFadyen…

  37. Luciana Says:

    Nella piccola libreria del piccolo paese della piccola provincia emiliana in cui vivo invece i vostri nomi ci sono (e infatti è lì che ho comprato i vostri libri, senza bisogno di prenotare e aspettare che il libraio si barcamenasse a contattare case editrici, fornitori e quant’altro…). Forse questo è un caso isolato, o forse vuol dire che certi titoli vengono apprezzate solo da chi gestendo qualcosa di “piccolo” può selezionare meglio, dedicare più attenzione ai propri prodotti. Credo il concetto sia “pochi ma buoni”.
    Questo non vuol dire che uno scrittore deve aspirare ad essere d’ “elite” per sentirsi soddisfatto o per avere la conferma di essere un bravo scrittore, però la “qualità” di CHI legge forse è importante quanto la qualità ciò che si legge

  38. Vocedelsilenzio Says:

    Quoto Luciana, perché anche nella piccola libreria del piccolo paesino ecc…. delle mie parti ci siete, però ci siete con 1 copia. I promessi vampiri non hanno 1000000 copie esposte, ma sicuramente più di 1, più di 5 anche… tutto in proporzione, ma almeno ci siete 😉

  39. Lara Manni Says:

    Molto interessante quello che dicono Luciana e Voce: perchè invece la libreria dove sono andata io era una Feltrinelli…
    Asimmetria. Accidenti! Sì!

  40. CosinoNero Says:

    Da adolescente, mi sento tirata in causa. Ma a dire la verità neanche tanto, sono mentalmente vecchia.
    Difatti il mio uomo ideale non è un vampiro sberluccicoso, o similia. Uhm, forse no, il Dracula di Coppola (Gary Oldman è diventato così uno dei miei attori preferiti) è un buon partito, inclusi barba, favoriti e peli vari. Poi quella pronuncia affascinante… altro che Edward-sono-perfetto-Cullen.
    Comunque, il mio ideale di uomo è un altro, ed è stato più o meno citato in questi commenti. Parlo di Darcy di Orgoglio e Pregiudizio, e non per via del film del 2005, che mi ha fatto persino un po’ schifo. Poi, sentire che l’hanno reso un vampiro è davvero triste per me, mi sale una rabbia mista a frustrazione. Non potevano, almeno lui, lasciarmelo in pace?
    Posso capire solo Bridget Jones, i film erano divertenti e ben fatti.

    Riguardo alla “montagna di vampiri rosa”, è capitato anche a me.
    Ero in libreria con alcune amiche, ci siamo piazzate un buon quarto d’ora lì davanti e ne abbiamo parlato (male). La cosa triste è che in mezzo a tutto quel ciarpame magari c’è qualcosa di valido, ma c’è anche un forte pregiudizio.

    Lara, io il tuo libro l’ho trovato subito, ma era anche uscito da pochissimo e sono stati i commessi a trovarmelo. D’Andrea non l’ho mai trovato guardando qua e là, e forse è meglio così per le mie finanze. Invece ho trovato subito Savannah, lontana dalla montagna di vampiri rosa. King lo vedo sempre nascosto sotto un bancone pieno di polvere, ma proprio a fianco alla montagna.

  41. Andrea Says:

    Asimmetria senza ombra di dubbio! Mi viene in mente un certo demone che, per viaggiare da una dimensione all’altra, si taglia un braccio: uno solo… Vi ricorda qualcosa? 😉

  42. Andrea Says:

    @CosinoNero: Dracula è sicuramente un buon partito, infatti di mogli ne ha già tre… 🙂

  43. Lara Manni Says:

    Andrea, e già! Tra l’altro la faccenda del Caos citata da King mi ha mandata in sollucchero, detto per inciso. 🙂
    CosinoNero: ma Gary Oldman era ben altra faccenda….era Desiderio, non Sentimentalismo.
    Oh, il caro Darcy. Ma guarda, è legittimo, e Jane Austen è una grande scrittrice: anche perchè era non poco ironica nel raccontare il suo mondo dove, giocoforza, l’orizzonte non poteva prescindere dal matrimonio…

  44. Elfo Says:

    Come forse ti avevo già accennato il mio unico tentativo letterario “serio” riguarda proprio i vampiri, perciò l’argomento mi tocca, e non poco. Se non fosse che la storia che sto scrivendo mi impedisce di dedicarmi ad altro (ho il cervello intasato, sono limitata…che posso farci?) l’avrei già abbandonato perché il successone di “Twilight” mi ha freddata.
    Quello che a me disturba non è la perfezione del protagonista maschile: quando si è molto innamorati sono dell’idea che sia facile vedere l’altro sotto una luce dorata. Mi irrita la rappresentazione della ragazza, sprofondata in perenne imbarazzo davanti al figone di turno.
    Mi urta l’aver fatto dei vampiri i fratelli belli degli Orsetti del Cuore, tutti bravi e generosi (a parte due o tre che vengono prontamente eliminati a suon di schiaffoni).
    In poche parole, i tentativi di non cadere nei cliché che ho visto finora sono stati fallimentari.
    Ora, ribaltando la frittata ti dico perchè vorrei andare ad aggiungere un altro volume alla già strabordante ed odiosa montagna: per me scrivere di vampiri aiuta a riflettere sulla morte. Sulla paura.
    Anzi, penso che sia per paura che associamo queste creature di morte all’amore. Distaccarli dai sentimenti toglie loro fascino, questo l’aveva capito anche Bram Stoker. Tuttavia, renderli innocui cuccioletti da coccolare è un peccato mortale.
    Non so. Io sto lavorando da tanto tempo a qualcosa che, per me, è un po’ una via di mezzo. Se siete sfortunati un giorno potreste SUBIRLA da qualche parte…:D e allora, magari, mi darete un giudizio.

  45. G.L. Says:

    Lara: per forza da Feltrinelli sono nello scaffale 11-12 anni. Vicino al Necronomicon e allo Psycopatia sexualis illustrato, immagino…

  46. Lara Manni Says:

    Ecco, avrei dovuto guardare meglio. Il Necronomicon era vicino ai libri di Licia, però.

  47. G.L. Says:

    😦

    prima o poi finirò nella manualistica, lo sento…

  48. Valberici Says:

    Eh, ero a conoscenza dell’esistenza dei promessi vampiri. 😦
    Ma recentemente sono passato dal blog di un amico e ho visto il fondo del vampiresco abisso.

    😀

  49. Andrea Says:

    @Elfo: Non avere dubbi, continua la tua storia: se per te è importante, fregatene di quello che vedi in libreria. Magari non scriverai mai un best-seller, ma avrai scritto qualcosa che senti tuo e, soprattutto, non avrai rimpianti. E poi scrivere è un ottimo metodo anche per conoscersi meglio e male di sicuro non fa…
    @GL: Alla libreria di una Festa Democratica ti ho trovato accanto a un libro sui metodi repressivi in Unione Sovietica sotto Stalin 🙂

  50. Alessandro Forlani Says:

    …e credo che a King il terrore del Caos gliel’abbia insegnato Lovecraft, e che a Lovecraft l’abbia insegnato Melville… e indietro indietro indietro…

  51. Lara Manni Says:

    Sappiate che ai miei funerali voglio si suoni Mozart. Dopo la notizia fornita da Val, temo di avere i minuti contati.

    G.L. Tu nella manualistica e io nel reparto ricette di cucina.
    Elfo: condivido quel che dice Andrea, punto per punto.
    Alessandro: indietro fino a Omero, mi sa, e non scherzo.

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