Dunque Harry Potter è il libro più bandito d’America. Nel senso di temuto e censurato, secondo un bel numero di fondamentalisti d’oltreoceano. Non riesco a credere che la messa all’indice venga dalla natura fantastica dei romanzi. Poi, però, mi sono ricordata di Ratzinger:
“E’ un bene che lei, stimata e cara signora Kuby illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell’anima, prima che possa crescere propriamente”.
A commento, Ray Bradbury. Intervista del 2003 sull’attualità di Fahrenheit 451:
“(è un libro attuale)…In molti modi. E non solo per quelli legati alla politica, alle dittature che ancora nel mondo pensano di poter controllare il pensiero umano, decidendo cosa i cittadini possono leggere e cosa no. Basta guardare quello che è accaduto negli Stati Uniti: qui i libri non li brucia nessuno, la censura non esiste, abbiamo la libertà di scrivere e di leggere tutto quello che vogliamo, ma allo stesso tempo non è esattamente così perché negli ultimi decenni il nostro sistema educativo è stato distrutto, le generazioni più giovani non sanno cosa voglia dire leggere o scrivere. Non volevamo farlo ma stiamo facendo diventare la società americana come quella di Fahrenheit 451, una società nella quale per essere davvero liberi dovremmo imparare a leggere e scrivere di nuovo”.
Tag: Harry Potter, Ray Bradbury
settembre 28, 2010 alle 9:09 am |
Solo una rapida precisazione, visto che questa “piccola leggenda nera” è ancora molto gettonata e ho un po’ di tempo a disposizione per smentirla.
Su Harry Potter si fece rumore, a suo tempo, attorno a un presunto giudizio negativo dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, giudizio che – come si scoprì – non era suo ma di un collaboratore ed era stato strumentalizzato da una giornalista tedesca che si guardò bene dal dare uguale spazio alla successiva smentita. I nostri media, come fanno a volte, raccolsero la presunta notizia senza ulteriori verifiche per costruirci sopra una delle solite, infinite polemiche nelle quali a volte indugiano.
Nessuna “condanna” vaticana, perciò, tanto meno di Ratizinger, ma solo i mal di pancia di alcuni mentecatti tradizionalisti ossessionati dal “complotto anticristiano” e per i quali Harry Potter sarebbe una delle tante “armi occulte” del medesimo XD
settembre 28, 2010 alle 9:12 am |
l’america è un posto strano, ci sono milioni di persone convinte che la terra abbia cinquemila anni e che tutto abbia avuto inizio pari pari come racconta la genesi. Addirittura ci sono stati che hanno proposto di affiancare la tesi del “creazionismo”(vedi sopra) al normale insegnamento delle scienze a scuola (la Palin è ovviamente una sostenitrice di queste boiate da rednecks)
Riguardo a Ratzinger, beh niente di strano nemmeno qui, a parte la mancanza di pudore. La chiesa si è sempre battuta contro la magia e soprannaturale, in quanto possibili concorrenti di chi può camminare sull’acqua 😉
settembre 28, 2010 alle 2:50 PM |
Giobix, hai letto il commento di Roberto?
settembre 28, 2010 alle 4:21 PM |
Smentisco ca te go-ri-ca-men-te di aver mai pensato che le smentite siano una buona scusa per lanciare il sasso e na-scon-de-re la mano. Smentisco anche di aver scritto questa smentita. Lo sanno tutti che Ratzinger ha il posto di Dio (Ronnie Jame) in camera. E smentisco anche di…
settembre 28, 2010 alle 4:36 PM |
Tuscan, non l’avevo ancora letto ( 9:09-9:12, probabilmente non ho aggiornato la pagina) però ho notato spesso che il cardinale Joseph Ratzinger non ha visto, firmato, o letto, tante cose (beneficio del dubbio)
settembre 28, 2010 alle 7:09 PM |
Per me, più che la magia, alla chiesa rode che in HP c’è Hermione: innesta nelle bambine il tarlo della convinzione che si possa essere femmine E intelligenti E indipendenti dal giudizio degli uomini, cosa chiaramente pericolosa.
settembre 28, 2010 alle 7:12 PM |
Se non sbaglio, comunque, il libro e’ stato anche accusato dagli ortodossi in Grecia, e in parecchi paesi islamici (Bahrain e Iran sicuramente, anche altri forse, ma non ricordo).
Vado a memoria, ma ricordo anche che ci fu una bella diatriba proprio all’interno della Chiesa cattolica, perche’ parecchi notabili (non so se cardinali o altro) difendevano invece il libro, dicendo che insegnerebbe come le scelte individuali possano influenzare il proprio destino; come uno possa scegliere il bene contro il male. O una cosa cosi’.
Quelli che qui in America sono piu’ incazzati contro il libro sono gli evangelici…
Ci sarebbero altre precisazioni da fare, ma ho esaurito la mia dose di astio giornaliera. Alla prossima.
settembre 28, 2010 alle 9:02 PM |
E poi sembra che la JKR abbia fatto di Harry una figura di Cristo.
Ma perché ci impuntiamo su questa parte del post e non parliamo della seconda, che mi sembra anche più importante? Perché ogni critica è pubblicità, mentre è il non saper leggere che uccide i libri. O no?
settembre 28, 2010 alle 10:11 PM |
Ti quoto Mele: di quello che dice la chiesa è relativamente interessante, vista che siamo tornati indietro di 2000 anni.
Il fatto che nessuno legga più perchè non ha ricevuto l’educazione necessaria (e non intendo il solo fatto d iaver frequento o meno le elementari, ma è anche l’educazione ricevuta dai genitori o dalle persone vicine) è un dato allarmante. Di questo passo si perderà la libertà di opinione, la capacità di individualità dell’essere umano…
sarebbe terribile un mondo senza libri
settembre 28, 2010 alle 10:33 PM |
Probabilmente non ce ne accorgeremmo. Scommetto che una volta dicevano: sarebbe terribile un mondo senza storie attorno al fuoco. (o nel granaio)
Ma alla fine ce ne siamo fatti una ragione.
settembre 29, 2010 alle 7:42 am |
Sì, anche a me è la seconda parte del post che sta più a cuore. Le polemiche su HP, o su altro, sono cicliche e a volte folkloristiche: carne da giornali, insomma. Invece, è verissimo che si abbandoni la lettura, e penso che i motivi siano infiniti, e non riguardano solo la televisione. Un mondo senza storie è terribile: non ci arriveremo. Ma trovo terribile anche un mondo dove le storie non siano di tutti (grazie, Wu Ming), ma di pochi.