No, non vi piacerà. Perchè il 2007 è quasi il presente, e ognuno di noi c’era, e ognuno di noi ricorda.
Quando ho cominciato a scrivere Sopdet, il 2007 stava morendo: erano gli ultimi giorni di dicembre, e si chiudeva un anno che per me è stato meraviglioso, e che rimpiangerò finché avrò vita. Ma i personalismi poco contano. Perché attorno a me erano accadute cose atroci.
Non le ritroverete se non in poche righe. Pochissime. Ci saranno indizi, qua e là, disseminati nella parte del romanzo che è ambientata nel “presente”, che vi riporteranno a quel clima.
Qui, però, voglio parlarne. E pazienza se non vi piacerà.
Perché c’è un legame. Un legame che unisce i campi italiani del fascismo all’Italia di tre anni fa, e forse di oggi.
I campi “del duce” vennero istituiti dal capo della polizia fascista, Italo Bocchini, con un’ordinanza dell’11 settembre 1940 dove si ordinava non solo la detenzione degli slavi, ma “il rastrellamento e la concentrazione di zingari italiani e stranieri sotto rigorosa sorveglianza per porli in località adatte in ciascuna provincia”.
Zingari. Zigauner. Allogeni.
“Esistono comunità che non sono integrabili nella nostra società. Mi chiedo come sia possibile integrare chi considera pressoché lecito e non immorale il furto, il non lavoro perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapire bambini o di generare figli per destinarli all’accattonaggio. Parlare di integrazione per chi ha una cultura di questo tipo non ha senso”.
Non è un gerarca a parlare. E’ il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una dichiarazione al Corriere della Sera del 4 novembre 2007.
Vedremo perché.
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novembre 29, 2010 alle 12:34 PM |
mai piaciuto Fini, è un opportunista puro e nemmeno troppo furbo. Lo ricordo ancora ai tempi del “con Bossi non prendero mai più nemmeno un caffè”. E adesso eccolo qui a fare l’anti Berlusconi, più progressista dei progressisti.
La narrazione che ci hanno imposto nel 2007 la ricordo abbastanza bene: il lavoro era roba poco interessante, anche la vecchietta del paese d’alta montagna doveva sentire addosso l’assedio degli immigrati, degli zingari e dei romeni stupratori. Gli unici a poterci salvare erano la destra e la lega.
novembre 29, 2010 alle 12:44 PM |
Giobix, già. Peraltro, io non voglio fare un discorso”partitico”. Parlo proprio del clima. La paura. I mostri che vengono “da fuori”. C’è una consequenzialità fra le tre epoche precedenti e il 2007. Volevo solo mostrare questa. Anche se, appunto, so di rischiare moltissimo.
novembre 29, 2010 alle 5:31 PM |
Lara, non so. Dipende molto da come si mette nei prossimi tre mesi 🙂
Sicuramente il filo conduttore può far discutere, e sarebbe bello per un fantasy italiano.
novembre 29, 2010 alle 6:03 PM |
Sono perfettamente consapevole di essere una voce fuori dal coro. Ma a volte, perdonatemi, non posso resistere alla tentazione di fare l’avvocato del diavolo!
Io sono figlio di emigranti, e sono cresciuto (e vissuto, fino a pochssimi anni fa) in un ghetto alla periferia di una città industriale.
Il problema dell’integrazione è davvero molto serio, e non va preso alla leggera, in due righe. Specialmente se le attitudini degll’immigrato di turno sono contrarie alle regole del vivere civile della comunità nella quale entra.
Ho visto figli di zingari entrare a rubare nel negozio nel quale mia madre sgobbava 12 ore al giorno. Avranno avuto 6-8 anni, come me all’epoca.
Chi era il colpevole? Chi la vittima? Dove comincia il buonismo? Dove il regime?
Io non la ho la risposta, il tema dell’integrazione è davvero difficile. Ma non sono sicuro che se mia madre (ora per fortuna si gode una meritatissima pensione) leggesse le righe di sopra sarebbe d’accordo con te Lara. Per quanto sia doveroso il rispetto del diverso, per quanto sia perfettamente vero che gli immigrati sembrano un peso ed in realtà sono una risorsa, da tutti i punti di vista, deve pur esistere un limite che non deve essere superato, cultura o non cultura. Va da se che la via per individuarlo è quello della legge Bossi-Fini, allora ci aspettano tristi anni. Ma questo è un altro discorso.
novembre 29, 2010 alle 8:02 PM |
Paolo, sai? Tu hai ragione: il problema non è liquidabile. Però quello che voglio tentare di raccontare è che c’è stato un inganno. Come nelle epoche precedenti, ci sono state fornite le informazioni sbagliate….
novembre 29, 2010 alle 10:42 PM |
Su questo non c’è dubbio. Le informazioni sono sempre sbagliate.
Nel mio post precedente volevo solo sottolineare quanto in realtà il tema sia delicato e lasciato purtroppo molto alla sensibilità di ciascuno. Dico purtroppo perchè in realtà di una legislazione DECENTE ci sarebbe davvero bisogno. Pensate a quei bambini che ho visto circa 30 anni fa: come fai a dire che sono vittime, loro che hanno perpetrato il furto ai danni di una povera famiglia di lavoratori? E come fai a definirli colpevoli, a sei anni costretti a vivere di espedienti?
Quello che mi fa davvero schifo è che questa situazione venga utilizzata per stornare l’odio del popolino su un obiettivo facile, e nascondere in questo modo i fallimenti del governo, nonchè i crimini (questi davvero inqualificabili!) della corrotta dirigenza finanziaria.
novembre 30, 2010 alle 6:20 am |
Lara, da brividi.
Oggi molti, perfino a sinistra, (se ne esiste ancora una… no, secondo me ormai siam tutti ambi-destri), guardano a Fini come l’uomo che ci salverà da Berlusconi, l’uomo che, a differenza della sinistra, è riuscito a ridicolizzarlo e a tenergli testa…
Sì, ma ce li ricordiamo i suoi discorsetti? E quello citato da te non è mica stato un caso isolato. Ripeto, mi vengono i brividi.
novembre 30, 2010 alle 8:50 am |
Lidia. Ahimé, non fu il solo Fini a rilasciare dichiarazioni di quel tenore. In Sopdet appare, in una riga, il nome di Veltroni. Furono sue le dichiarazioni più violente contro i romeni: perchè doveva essere alimentato il grande fuoco della paura, contro cui la politica poteva promettere, essa sola, la risanatrice sicurezza. A scopo elettorale.
Esatto Paolo: non saprei dire meglio. Questa non può essere questione lasciata alla sola interpretazione individuale. Ma così è stato. Anzi, è stato peggio.
novembre 30, 2010 alle 12:02 PM |
“Serve a tenere sul filo della preoccupazione i buoni borghesi e a convincere tutti che ci vogliono le maniere forti. Se dovessimo reprimere tumulti reali, organizzati da chi sa chi, non ce la caveremmo così facilmente.”
Sto leggendo Il Cimitero di Praga di Eco, non un gran romanzo, ma un interessantissimo libro sulla diffidenza indotta e la teoria del complotto attraverso i secoli.
novembre 30, 2010 alle 7:08 PM |
Interessante! Ero restia a leggerlo, ma a questo punto lo prendo.
dicembre 1, 2010 alle 5:18 PM |
Tra l’altro sto accompagnando la lettura a vari articoli e video di youtube sulla cospirazione degli Illuminati, in particolare di David Icke che ci sta campando alla grande e fa riferimenti storici affascinanti, ma ha soprattutto ripreso un canovaccio vecchio di secoli e perfettamente spiegato nel libro di Eco (anche in modo ridondante).
Icke ha sostiutuito i soliti vecchi ebrei (poco utilizzabili dopo l’olocausto) con gli alieni. Doh!
dicembre 2, 2010 alle 9:20 am |
Pensa cosa potrebbe accadere con un piccolo gioco linguistico, alla Icke: sostituire la parola “zingaro” con “ebreo”….
dicembre 4, 2010 alle 3:51 PM |
se vuoi, ho recensito il libro in modo più dettagliato qui: http://www.writersdream.org/forum/viewtopic.php?f=31&t=5046
(Hap Collins, secondo messaggio)