Leggende/2

In Sopdet appare più volte la parola ghoul, riferita ad uno dei personaggi di cui vi racconterò più avanti. Ghoul viene dall’arabo al-ghūl e indica, originariamente, un mutaforma.  Può apparire come animale  (soprattutto una iena) o essere umano. Dicono di lui che profani tombe per nutrirsi delle carni di chi vi è sepolto. O che uccida e mangi bambini.
Chi ha letto Lovecraft conosce ancora una diversa sfumatura del ghoul: fatta salva la natura notturna delle creature, la loro origine è umana, e la trasformazione avviene quando si sono cibati di un cadavere. Chi ha giocato a Vampire, The Masquerade sa anche che i ghoul sono umani che hanno bevuto sangue di vampiro.
Nella leggenda, i ghoul nascono come demoni. Anzi, come Jinn: ovvero, i demoni arabi che, similmente agli youkai e ai daimon, si pongono a metà fra umano e divino.  Il genio della lampada di Aladino, per dire, è un jinn.
Esistono anche ghoul di casa nostra, simili a demoni o a vampiri, che cercano di nutrirsi di bambini. Ce n’è una, femmina, in Sardegna. Si chiama surbile, e brama il sangue dei neonati: per averlo, muta la propria forma in mosca o gatto.
Per combatterla, si pongono scope rovesciate agli angoli delle stanze. Che è una delle consuetudini apprese  dalla protagonista di Sopdet.
(Per la cronaca, ricordo perfettamente mia nonna bruciare incenso ai quattro angoli della stanza quando ero bambina: per cacciare le streghe).

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17 Risposte to “Leggende/2”

  1. Paolo E. Says:

    Vampire…gran bel gioco!

    Che clan?

  2. Lara Manni Says:

    Tremere 🙂

  3. Andrea Says:

    Tua nonna bruciava incenso ai quattro angolo della tua stanza per scacciare le streghe?! E io che pensavo di avere parenti strani… 😉

  4. Il solito Filippo Says:

    Tremere? Quindi sei una Malkavian inconsapevole!
    Interessanti i Gouli: ste figurette di ritornanti necrofagi solleticano non poco il mio interesse. La Necrofagia dovuta a carestie, gettata nel calderone del tempo, sobbollendo genera queste creaturine mitiche.

  5. Lara Manni Says:

    Andrea, e diceva anche “bruciate, bruciate voi e la cattiveria vostra” 🙂
    Filippo, già 😀
    La Necrofagia e il tabù dei ritornanti è uno dei miti più affascinanti della storia dell’umanità, per me 🙂

  6. Paolo E. Says:

    Primogene Toreador.
    Non ti ci vedo proprio in un clan palesemente di inquadramento fascista :))

  7. Lara Manni Says:

    Ma nooo….in fondo i Tremere sono streghi 🙂

  8. Null Says:

    Dalle mie parti , fino a qualche decennio fa, nella notte di ognissanti le levatrici chiudevano porte e finestre e lavavano partoriente e neonato con acqua benedetta per impedire che qualche spirito vagante segnasse i bambini con una macchiolina nera, considerata simbolo di morte, per rubare loro la volontà e farne loro servi (ghoul XD?).
    Sembra un po’ il rituale ebraico anti-Lilith coi talesmani dei tre angeli…

    (io ero un Ventrue, coff)

  9. Lara Manni Says:

    Dalle tue parti dove, Null? Sono curiosa e ti dirò che sto tracciando una specie di mappa di queste leggende.
    (Ghoul, sì)
    (oh, un Ventrue!!!) 🙂

    • Il solito Filippo Says:

      Mia nonna tuttora tiene accesa una candela fuori dalla finestra, per guidare le anime dei morti e in qualche contrada della Lessinia compare la figura dei Regninsaòri: ritornanti che infestano le gelide notti montane. L’etimo si biforca: c’è chi sostiene che la radice sia Reignir, cioè regnare e c’è chi afferma venga da riègner, cioè rinvenire, tornare in vita.
      Per non parlare de le Fade, che a volte lasciano inchiodata all’uscio di chi le chiama una coscia umana, come “regalo” per il temerario che ha interrotto la loro caccia.
      dovresti fare un salto dalle mie parti Lara: in autunno e in inverno le belle montagne veronesi si sussurrano leggende molto interessanti!

  10. Paolo E. Says:

    Ventrue! *slurp*

  11. Lara Manni Says:

    Filippo, lo farò. Tra l’altro il tuo territorio è molto presente in Sopdet 🙂
    Paolo. I soliti Toreador 😀

  12. M.T. Says:

    Vampire è un ottimo gioco, anche un’ottima fonte di spunti per scrivere. I giochi di ruolo da sempre possono ispirare; un’altra ambientazione magnifica e ricca è quella di Ravenloft.

  13. Lara Manni Says:

    Che non conosco, sai? Ma provvedo.

  14. M.T. Says:

    E’ legato al gioco di ruolo D&D; personalmente consiglio quello legato all’AD&D (Advanced Dungeons and Dragon, quando era seguito dalla TSR e non dalla Wizard): il manuale è ottimo e molto evocativo, oltreché ricco.

  15. Null Says:

    @Lara : son della nebbiosa provincia di Milano XD.
    Ma ci sono anche altre tradizioni legate al periodo tra 1 e 2 Novembre.
    Per esempio si credeva che in quella notte, quando calava la foschia, chi si fosse avventurato a piedi nei paraggi di luoghi o edifici in cui si erano consumati fatti di sangue dovesse portar con sè una candela accesa, precedentemente inumidita con acqua santa.
    Pare fosse l’unico modo per rendersi invisibili agli occhi degli spiriti dei ritornanti, chiamati a rievocare le tristi vicende che li avevano avuti per protagonisti.
    Le ragazze che avessero voluto andare a paingere sulle tombe dei fidanzanti morti prematuramente avrebbero fatto bene a indossare più strati di gonne facili da sfilare, per evitare che i morti, tentando di portarle con loro, cercassero di afferrarle per l’orlo.
    E in famiglia si aggiungeva un posto a tavola per i defunti, rappresentati dalle foto che per l’occasione venivano tolte dalle mensole.
    Su un piatto, comprato per l’occasione, venivano serviti per loro dolci e castagne, il tutto innaffiato da una bottiglia di buon vino.
    Era anche credenza che l’uvetta del ‘pan dei morti, dolce caratteristico di queste festività, fosse inserita di primo mattino dai fornai per nascondere le tracce lasciate nottetempo dagli spiriti affamati, cercando di rubare l’impasto.

    Sono tutti rituali e pratiche che, al di là di contaminazioni successive, affondano la loro origine nel retaggio gallo-celtico di Samhain o nei Lemuria romani, ben prima dell’avvento del cristianesimo.
    Cristianesimo che, innestandosi su un substrato sociale in cui erano ancora vitali le tradizioni pagane, qui come altrove ha cercato di ricondurre nell’ alveo dell’ ortodossia le antiche feste: la festa di Ognissanti fu spostata dal 13 maggio al 1 Novembre da Greorio II nel IX secolo, mentre la commemorazione dei defunti del 2 fu istituita nel X secolo da Odilone, abate di Cluny.
    Due date distinte ma contigue per celebrare, in una nuova veste, il nucleo concettuale di Samhain e di altre celebrazioni analoghe: il ritorno dei defunti tra vivi e il rapporto trai loro mondi.

    (Lo *slurp di Paolo mi fa un po’ paura ^^”)

  16. Lara Manni Says:

    Che bello, Null! Qualcosa sapevo, qualcosa ho inserito nella storia, qualcosa apprendo 🙂
    Il pan dei morti, o le fave dolci, è qualcosa che a Roma manca, almeno a mia memoria, rispetto ad altre regioni italiane…

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