“Sono sempre stato uno scrittore politico. L’incendiaria è un romanzo politico. La zona morta è un romanzo politico”.
(Stephen King a Salon, ottobre 2008)
Politica. Dal greco politiké, che attiene alla città. Sottinteso: techné. Arte.
“Scrivere male non è solo questione di cattiva sintassi o scarso spirito d’osservazione: si scrive male quando ci si rifiuta ostinatamente di raccontare storie su quel che la gente fa realmente”.
(Stephen King, postfazione a Notte buia, niente stelle)
Tag: Stephen King
marzo 2, 2011 alle 10:56 am |
Poche parole, ma decisive. Grazie per avermele ricordate. King restera’ nella storia letteraria di questo pianeta 🙂
marzo 2, 2011 alle 11:16 am |
Le ho pubblicate per fare almeno un po’ di chiarezza, e per quanti rivendicano la “neutralità” di chi scrive 🙂
marzo 2, 2011 alle 11:49 am |
Nulla è neutrale. Soprattutto se pensa di esserlo. (tra l’altro quando sento qualcuno che inizia un discorso dicendo “a me non interessa questo o quello, io sono oggettivo” – chiudo le orecchie)
marzo 2, 2011 alle 11:53 am |
GL, certo. Dopo di che, vorrei anche chiarire per la seicentesima volta (anche ai visitatori occasionali di questo blog) che io non faccio manifesti, non dò lezioni, non dico “bisogna fare così”. Parlo per me. Per come intendo io la scrittura, riferita alla mia persona. Non mi interessa fare proselitismo, non mi interessa lanciare “messaggi”. Io tengo un diario e racconto storie: ma non pretendo che altri la pensino come me.
marzo 2, 2011 alle 12:04 PM |
Se uno capisce questo dai tuoi post, Lara, è perché lo vuole capire per principio, quindi son problemi suoi. (anche a me parte il salvaschermo coi pesci quando qualcuno mi si spergiura oggettivo)
marzo 2, 2011 alle 12:09 PM |
Il…salvaschermo con i pesci?
marzo 2, 2011 alle 12:11 PM |
A me il “Non mi interessa la politica” in generale sembra un discorso assurdo, come si fa a non interessarsi di quello che accade? Che poi quello che accade faccia schifo è un altro discorso, ma se non ci si interessa proprio non cambierà mai niente.
(E poi, non c’entra niente ma.. ho finito Sopdet!! Ed è davvero anche più bello di quello che pensavo *_*)
marzo 2, 2011 alle 12:14 PM |
(sì, è la mia difesa contro l’idiozia XD mi parte il salvaschermo coi pesci che c’era in win 95, perché sono una nostalgica)
marzo 2, 2011 alle 12:21 PM |
Lela, è che in questi casi parte la diatriba su cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe essere un romanzo e guai a quelli che dicono che ci vuole il messaggio e bla e bla. Banalmente, penso che un romanzo porti dentro di sè una buona parte di chi lo scrive. Ma su una cosa concordo in pieno con King: i romanzi che piacciono a me (a me, e solo a me: ribadisco per i passanti) sono quelli che parlano delle persone reali, anche se contornate da creature non-reali. Le persone prima ancora dei mostri,diceva sempre King.
(e grazie di cuore!)
marzo 2, 2011 alle 12:47 PM |
E ma quanto sono curiosi questi passanti, hanno da ridire su tutto!
marzo 2, 2011 alle 12:54 PM |
Già.
marzo 2, 2011 alle 2:16 PM |
Concordo con l’intervento di G.L. E’ inevitabile che, anche se solo in minima parte, trapeli il giudizio soggettivo: si è individui, non macchine.
Sulla politica non dico che non mi interessa, affermo che mi ha stancato, in tutti i sensi e da tutte le parti. Ma occorre conoscerla perché in ogni modo, tanto o poco, ha influenza sulle persone. E l’ignoranza non è mai un bene.
marzo 2, 2011 alle 2:28 PM |
Le citazioni di King mi fanno sempre bene. E concordo davvero con quanto citi di Notte buia, niente stelle. E’ proprio questo uno dei motivi più ricorrenti per cui mi trovo a riporre molti libri di autori. Non sento storie di quel che fa la gente, nemmeno la sento la gente in certi libri! Sento solo tanta spocchia degli autori, voglia di mostrare quanto sanno essere profondi, (come pozzanghere), o di espormi tutte le cose su cui loro sanno riflettere, mentre io, mentecatta, non ci arrivi nemmeno di striscio.
Ecco perché mi piace tanto King, e mi piace dalla prima volta che ho letto un suo libro, It, a dodici anni. Perché la sua “gente”, tutti i suoi personaggi, li ho sempre sentiti. E vicini. Anche se ascoltavano musica americana anni ’50 che non conosco neanche, o quando parlano dell’essere americani, che è cosa che non mi appartiene. A me è sempre sembrata gente vera, anche dietro i mostri e le invasioni aliene. E molte di queste persone, Bill Denbrough e Paul Sheldon su tutti, mi sono rimaste nella memoria, come se le avessi conosciute davvero.
marzo 2, 2011 alle 2:30 PM |
ops. Mi sono mangiata una parola. Volevo dire che mi trovo spesso a riporre libri di autori affermati, e purtroppo più spesso di mainstream.
marzo 2, 2011 alle 2:45 PM |
Lidia, concordo parola per parola. King guarda agli altri, molti guardano solo se stessi 🙂
MT. “Politica” è una cosa, “partiti” un’altra. 😀
marzo 2, 2011 alle 5:15 PM |
Lara: questo lo so, ma i politicanti ne hanno consapevolezza? Temo che qualcuno glielo dovrebbe spiegare, ma sarebbe inutile: comprendono solo il proprio ego.
IT è un capolavoro 🙂 e non solo
marzo 2, 2011 alle 6:20 PM |
Ciao, Lara.
Oggi hanno annunciato il nuovo romanzo di King.
Si intitolerà “11/22/63”, avrà 960 pagine e uscirà negli USA il prossimo 8 novembre.
Qui c’è il sito: http://www.stephenking.com/promo/11-22-63/announcement/.
Ciao.
(Il tuo blog è sempre un piacere leggerlo.)
marzo 2, 2011 alle 7:03 PM |
Grazie Francesco! E’ sull’omicidio Kennedy dunque! A proposito di politica…Sono ansiosa di leggerlo, naturalmente. 🙂