E’ uscita una bella recensione di Sopdet su Terre di confine (per ora il link non si apre, ma sono fiduciosa).
Sono ugualmente fiduciosa, ma in perenne lite con la prima persona di Lavinia. Per chi, come me, è abituata a giocare con i punti di vista, la “gabbia” della prima sembra, a volte, soffocante. Eppure, se un romanzo nasce così, si vede che deve essere scritto così. Insisto.
aprile 29, 2011 alle 9:57 am |
Forza Lara! non mollare!!!
aprile 29, 2011 alle 1:16 PM |
La butto li, ma perché non prova a cambiare prospettiva, considera il narratore in prima persona un po’ come un ruolo da interpretare a teatro. Applica lo Stanislavskij, diventa il narratore (o meglio, trovalo dentro di te), fai quello che fa lui, pensa quello che pensa lui, mangia, muoviti, gesticola come farebbe lui e prova a ridere come lui e anche a urlare. Se non funziona, comunque sarà divertente 😉
aprile 29, 2011 alle 6:43 PM |
Il problema, Andrea, è che quando scrivi in prima persona, scavi fino in fondo a te stesso. 🙂
aprile 30, 2011 alle 8:13 am |
Forse mi sbaglio, ma temo sia questo il prezzo del gioco al massacro che è la scrittura per gli scrittori.
aprile 30, 2011 alle 9:49 am |
Non sono una scrittrice, faccio tutt’altro. Ma certe volte scrivo delle storie- non so come meglio chiamarle- che si creano spontaneamente nella mia mente e che sono un insieme di ricordi e di esperienze rielaborati dalla fantasia. Credo che chi scrive ci metta sempre dentro un pò di s’è stesso. E questo rende unico il modo di scrivere di ciascuno. Andare in fondo a s’è stessi, conoscersi profondamente ci rende più forti e ci rende migliori in qualunque campo applichiamo le nostre capacità.
Bon…scusate l’intromissione.
aprile 30, 2011 alle 11:11 am |
Questo sì, è verissimo. Il problema, quando usi la prima persona, è non esagerare: perchè infine è un romanzo, e deve rispondere a molte regole che non siano soltanto l’introspezione!
aprile 30, 2011 alle 3:46 PM |
Ciao, Lara, è la prima volta che scrivo qui. Seguo il tuo blog da un po’ (“Le prugne glorificano” sono del buon vecchio King, vero?) e sto leggendo in questo momento Esbat. Sono alle prime pagine ma la lettura mi ha preso molto.
Per la prima persona posso solo dirti: Puoi Lara? Puoi?
aprile 30, 2011 alle 5:28 PM |
Ci provo 🙂 Grazie infinite Nicola. Sì, King. On writing!
Maggio 1, 2011 alle 5:12 PM |
Immagino che di regole per scrivere un romanzo ce ne siano davvero infinite e che talvolta alcune prevalgano sulle altre.
Circa l’eccessiva introspezione credo tu abbia ragione…ma quando è troppa o troppo poca ? Immagino dipenda dal tipo di romanzo che uno vuole scrivere. O sbaglio ?
Comunque lascio a voi scrittori professionisti la risoluzione del dilemma !
Ciao !
Maggio 1, 2011 alle 5:17 PM |
Non è questione di troppa o poca: è che cerco una misura per farne un romanzo, appunto, e non un diario 🙂
Maggio 1, 2011 alle 9:15 PM |
Sono certa che ce la farai. Buon lavoro e…buona notte!