Un libro che è insieme claustrofobico e troppo vasto. Una storia completamente maschile scritta da una donna. Una ghost story classica con un’ambientazione non usuale. Insomma, “La materia oscura” di Michelle Paver mi è proprio piaciuto.
E pensare che, sulle prime, non mi attirava il contesto. 1937, gruppo di gentiluomini inglesi che reclutano un giovane fisico spiantato per una spedizione nell’Artico. Mi sono ricreduta in poche pagine: Paver è magnifica (e documentatissima) nel raccontare il freddo e il buio. E’ un romanzo che gela, che riporta indietro nelle paure più antiche: tre uomini accerchiati dal ghiaccio, dal mare, dall’assenza di luce della lunga notte polare. E da una presenza non umana, che inizia a manifestarsi lentamente, per poi rivelare tutto il proprio orrore. La seconda parte del libro, con l’autore del diario rimasto solo nel capanno con l’unica compagnia di un cane e con l’avvicinamento progressivo del fantasma, incolla alle pagine.
Non è un horror abituale, non c’è nulla dell’armamentario gotico degli ultimi anni. Solo uno spettro che trabocca di risentimento. Ma, accidenti, procuratevelo.
Tag: Michelle Paver
agosto 31, 2011 alle 11:11 am |
Sembra davvero interessante! Lo aggiungo alla mia già lunga wishlist!
agosto 31, 2011 alle 4:07 PM |
Fra tutti i romanzi letti in questo mese, è quello che sento di consigliare.
agosto 31, 2011 alle 5:55 PM |
OK ordinato!!
settembre 1, 2011 alle 10:17 am |
Fatemi sapere 🙂