Quando lo scrittore ci ha il blocco

Ed eccolo. Il post del mercogiovedì a blog unificati con Giovanni Arduino.

La tentazione ha sconvolto i nostri programmi, che riprenderanno non appena possibile. Non abbiamo saputo resistere. Abbiamo visto per voi Bag of Bones. BOB, per gli amici.
Il resto sotto. Dateci un premio. Ce lo meritiamo. Davvero.

 Bag of Bones, 234 minuti, A&E Television, USA, 11-12 dicembre 2011

(anche conosciuto come “padre, perdonali perché non sanno quello che fanno” – Luca, 23, 34 o “da qualche parte, in qualche modo, qualcuno pagherà – Commando, 1985)

Bag of Bones (Mucchio d’ossa) è uno sceneggiato in due puntate (che ricorda vagamente un omonimo romanzo di Stephen King, ma probabilmente è solo un caso) su uno scrittore di best seller che ci ha il blocco e l’andropausa.

(Chiunque sostenga il contrario, o mente o è amico personale dello sceneggiatore e/o del regista).

Lo scrittore di best seller ci ha il blocco perché la moglie viene stirata per la strada.

Ci ha il blocco e allora beve.

Ci ha il blocco e allora fa luuunghe telefonate con chiunque.

Ci ha il blocco e allora fa sempre una faccia da Maalox (reflusso gastroesofageo da andropausa – o semplicemente noi tutti dobbiamo ringraziare Pierce Brosnan, che è lo scrittore di best seller bloccato/andropausico).

Ci ha il blocco e allora chiacchiera a luuungo con la defunta (fissazioni da andropausa).

Ci ha il blocco e allora si trasferisce al lago dove parla a luuungo anche col frigo e con una testa d’alce (vedi sopra).

Ci ha il blocco ma forse gli passa quando pensa a luuungo al sesso (fantasie da andropausa).

Ci ha il blocco ma forse gli passa quando si trova una tipa (l’andropausa però incombe).

Ci ha il blocco ma forse peggiora quando vede il fantasma di una cantante blues (però anche qui pensa al sesso, pure col blocco e l’andropausa).
Ci ha il blocco ma forse peggiora quando incontra il suocero cattivo della tipa, Zio Fester in sedia a rotelle, e la sua assistente parecchio canaglia,  Morticia Addams molto più cessa.

Ci ha il blocco ma forse peggiora quando gli ammazzano la tipa.

Ci ha il blocco ma forse migliora quando scopre che è colpa dei fantasmi che si vogliono vendicare e allora trova le ossa dei defunti e tutto finisce, ciao, dai  dai dai che si sfora il tempo massimo.

Insomma, lo scrittore di best seller ci ha il blocco perché è il protagonista di questo sceneggiato diretto da Mick Garris (che noi tutti dobbiamo ringraziare per L’ombra dello scorpione e Desperation) e scritto da Matt Venne (che noi tutti dobbiamo ringraziare per Pelts – Istinto animale e Mirrors 2) che può essere riassunto/discusso solo così e già gli facciamo un favore, perché se no il blocco viene a noi, soprattutto se tireranno fuori una miniserie visto che non pochi ebefrenici USA si sono sucati questi luuunghi duecentotrentaquattro minuti (probabilmente blocco e andropausa tra gli ebefrenici USA tirano, che volete farci).

28 Risposte to “Quando lo scrittore ci ha il blocco”

  1. G.L. Says:

    Mmm…avete dimenticato la cosa più importante: per essere completo questo articolo deve contenere insulti ad almeno tre diverse minoranze. Propongo: gli estimatori della Salsa, i nanetti della Loacker, le figlie di Dracula.

  2. Il solito Filippo Says:

    Se non altro ora so cos’è l’ebefrenia.

  3. jacksayan Says:

    Ho un taccuino apposta per le frasi “a la commando” grazie per la segnalazione. 🙂

  4. Maria Francesca Zini Says:

    dai, anche il libro non è che fosse proprio sto granchè… ( a me SK piace, di regola, eh)

    • Giovanni Arduino Says:

      @Maria Francesca: a me il libro piace molto, per una serie di motivi, ma non penso sia questo il punto. Nessun romanzo, imho, sarebbe uscito indenne da un tritacarne simile. Nessuno. E ci sono particolari che abbiamo tralasciato, in ogni caso 🙂

  5. Vale Says:

    Beh, io ho visto il trailer, una volta che guardavo per sbaglio la televisione, e la prima cosa che mi sono chiesta è come mai hanno preso Brosnan per la parte di Mike Noonan? Insomma, un po’ come nelle vecchie compagnie teatrali, i ruoli dei due ragazzini Romeo e Giulietta erano dei due attori sessantenni a capo della compagnia!

  6. In_mezzo_alla_segale Says:

    Ma perché? Mi chiedo perché, perché.

  7. In_mezzo_alla_segale Says:

    Il mio era un perché più generico e sconsolato.
    Perché per l’ennesima volta si parte da un meraviglioso romanzo e si rovina tutto?
    Perché si sprecano occasioni come questa?
    Perché s’insiste a voler saccheggiare King se non si è in grado di imbrigliarlo?
    Boiaduncazzoladro.

  8. Giovanni Arduino Says:

    Capito.
    Possibile spiegazione, molto terra terra: perché i rating degli sceneggiati tratti da King (sì, anche di questo, ahimé) sono in genere molto, molto buoni (per i film da sala il discorso è parecchio diverso). Più difficile (o comunque più articolata) la risposta alla domanda: perché immancabilmente dai romanzi di questo autore vengono tirate fuori solenni boiate?

  9. G.L. Says:

    Secondo me perchè di King la cosa veramente forte è la sua voce, è quella la cosa che ti tiene incollato e riuscire a riversarla su pellicola è praticamente impossibile.

  10. Giobix Says:

    Pure King ha provato a scrivere e girare un fillm, e il risultato è una solenne boiata (Brivido).
    Ma Brian De Palma con Carrie è riuscito perfino a migliorare la storia rispetto al libro (Specie la parte del ballo). De Palma ha creato phatos e delle soluzioni che King non era riuscito a mettere sulla carta (lo ammette anche lui).

    • Giovanni Arduino Says:

      @Giobix: considerami pure un decerebrato, ma a me Brivido piace un sacco. Cultura pop anni Ottanta e colonna sonora degli AC/DC. What’s not to like? 😉

      • Giobix Says:

        ho dimenticato di aggiungere che io adoro le boiate e che ero all’ultimo concerto degli ac/dc a udine 🙂

    • Paolo1984 Says:

      bè premesso che a me piace sia il libro che il film (SPOILER) nel libro la madre di Carrie muore perchè la figlia le ferma il cuore e sulla carta funziona, ma per il cinema è molto più adatta (e spettacolare) la soluzione di De Palma.
      Comunque dalla produzione “realistica” kinghiana sono stati tratti dei bei film (Misery, L’allievo, Dolores Claiborne, Le ali della libertà).
      C’è un film poco noto The Night Flier (tratto dal racconto contenuto in Incubi & Deliri) diretto da Mark Pavia che non è male, ma di solito a meno che non ci sia dietro un Kubrick (che però giustamente fa il “suo” film e della fedeltà al testo se ne frega), o appunto un De Palma meglio lasciar perdere e leggere i romanzi (ho saputo che Jonathan Demme dirigerà il film tratto da 22/11/’63 e Spielberg vuole produrre una miniserie da The Dome..ho buone speranze, sopratutto per Demme)

      • Paolo1984 Says:

        a proposito di robe che sulla carta funzionano e sullo schermo crollano SPOILER!! il prefinale di The Stand in cui compare niente di meno che la Mano di Dio che mette in azione la testata atomica portata da Pattume e fa saltare in aria Las Vegas “coi giusti e gli ingiusti” bè nel romanzo regge, io mentre leggevo ci ho creduto ma nella miniserie tv quella manona sembrava involontariamente ridicola:SPOILER la sospensione volontaria dell’incredulità diventa bè molto difficile da attuare..se poi aggiungiamo che anche là c’era Mick Garris alla regia…

      • Paolo1984 Says:

        SPOILER, comunque trovo molto interessante l’idea di King che la manona divina si formi da una sfera di fuoco generata da Flagg cioè dal Male, e che a morire nell’esplosione alla fine siano anche i “giusti” Larry e Ralph..nell’esigere tale sacrificio Dio non si è dimostrato molto più buono di Randall Flagg, a mio avviso, e the stand non è l’unico romanzo in cui si manifesta la problematicità di un Dio che appare crudele o indifferente, se si cerca bontà e giustizia bisogna sforzarsi di trovarla tra le persone (per quanto possa essere una ricerca difficile e sconfortante e come viene detto alla fine non è detto che le persone imparino dai loro errori) e non in Dio, questo mi pare uno dei tanti molteplici significati del romanzo

  11. Giovanni Arduino Says:

    @Giobix: fortunello… Anch’io adoro le boiate, ma c’è boiata e boiata, imho. Lo sceneggiato di Bag of Bones, pur contenendo gemme di assoluto e involontario umorismo, è fiacchissimo, stiracchiato, privo di qualsiasi ritmo e davvero luuuuuuungo 😉
    @Paolo1984: in genere, quando c’è Frank Darabont di mezzo (vedi Le ali della libertà), che non a caso nasce come sceneggiatore, i risultati sono sempre interessanti.

  12. Lara Manni Says:

    Anche Il Miglio verde a me è piaciuto. E Dolores Claiborne-L’ultima eclissi. E Misery. Oltre alle Ali della libertà.
    Su Mucchio d’ossa, Giovanni ha già risposto a Maria Francesca. per me, è uno dei migliori romanzi di King.

  13. Marco Ammendola Says:

    Assurdo… Il vostro commento su BOB m’ha fatto venire la voglia di vedere il film “polpetta” per riconoscere ed identificare quanto avete raccontato….

  14. kaizenj Says:

    Se proprio volete leggervi o guardarvi qualcosa sul blocco, perché non quell’esercizio di stile che è Wonder Boys…
    E basta con sto King… smettetela.

  15. Lara Manni Says:

    Mai. 🙂

  16. Vale Says:

    Comunque, tanto per andare ot, poco fa avevo in mano 22/11/63, ma ho dovuto incartarlo -.-

  17. Fabio Says:

    Ho imitato la vostra fatica (Lara non ho preso l’elicottero come ti avevo proposto su faccialibro) e sono proprio contento di aver avuto la possibilità di mandare avanti velocemente le scene noiose… Secondo i miei calcoli su 3 ore circa di sceneggiato devo aver visto, ehm… gli ultimi venti minuti!

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