1. Cos’è Esbat

Cos’è

Esbat nasce come una fan fiction, ovvero come storia di fan liberamente ispirata, nel caso, a un manga (un fumetto giapponese), e poi sviluppata in modo autonomo.

Il primo capitolo di Esbat viene pubblicato su alcuni siti di fan fiction italiani,  il 20 giugno 2007, l’ultimo – il ventesimo – l’8 ottobre dello stesso anno. La pubblicazione è avvenuta  a puntate come gli antichi feuilletton: un capitolo a settimana.

La storia, in breve.

Ha cinquant’anni, disegna manga, non ha altro nome che quello di Sensei, maestra, con cui i fan di tutto il mondo la onorano. Inventa storie piene di buoni sentimenti ambientate in mondi fantastici. Ma una notte, proprio mentre sta per mettere la parola fine al suo manga più celebre, qualcuno entra dalla sua finestra. Qualcuno che viene da un altro luogo. Qualcuno che viene dalla stessa storia che lei racconta, e che in realtà esiste davvero. Qualcuno che rivendica un finale diverso. Qualcuno che grazie al rito dell’Esbat può attraversare i mondi.
Una donna, un Demone, un duello che cambierà profondamente entrambi. Attorno a loro, non soltanto creature fantastiche, ma il mondo dei fan e degli adolescenti, con le loro passioni, le loro paure, le loro manie. Un horror ambientato fra Italia e Giappone: ma anche la storia del mutamento femminile, e del doppio passaggio che porta dall’adolescenza all’età adulta. E dall’età adulta alla morte.

Esbat esce per Feltrinelli il 4 giugno 2009

Esbat è la prima parte di una trilogia: il secondo episodio della storia, Sopdet, è stato pubblicato in rete fra gennaio e settembre 2008. Il terzo, Tanit, fra gennaio e maggio 2009.

Luoghi della rete

Tre i principali:  la pagina sul sito di Feltrinelli, una pagina su Facebook e una scheda su aNobii. Su aNobii esiste anche un topic nel gruppo Fantasytalia.
Qui, lo speciale de La Feltrinelli.it.
Qui, la pagina di Ibs.

Curiosità.

La “colonna sonora” di Esbat, ovvero la musica citata nel libro, è elencata in questo post, insieme a quella del secondo libro, Sopdet. Qui, invece, quella del terzo, Tanit.

Qui, qualche spiegazione sulla scelta dei nomi.

Il saggio e l’antologia

Alla fine della pubblicazione di Esbat in rete, Angelo Scotto ha scritto un piccolo saggio, Esbat e il New Italian Epic, con riferimento alla teoria letteraria dei Wu Ming.

Di Esbat ha parlato anche Giovanna Cosenza nell’antologia «Narrazioni in rete», in R. Fedi e M. Francini, I sentieri delle parole. Verso la letteratura, Zanichelli, Bologna, 2009, pp. 310-317. Qui il file.

33 Risposte to “1. Cos’è Esbat”

  1. StellaMaris Says:

    Complimenti davvero anche ad Angelo Scotto per il saggio… scritto molto bene ed accurato.
    Sono completamente d’accordo e secondo me il canone dell’oggettività tipico del saggio è stato rispettato pienamente, visto che anche io penso esattamente le stesse cose, nonostante non conosca l’autrice.
    Lo scritto è originale, curato e il modo di scrivere sinceramente lo trovo inconfondibile, molto suo…

  2. stefano donno Says:

    😉
    grazie … s.d.

  3. Lara Manni Says:

    Uh? Di cosa? Grazie a te, semmai.

  4. stefano Says:

    non leggo libri perchè non mi piace
    cosa posso dfare?

  5. Lara Manni Says:

    Ascoltare musica? 🙂

  6. Simona Says:

    Cara Lara, scusa se ti do del tu. Sono entusiasta di Esbat, forse perchè sono anche una fanatica di manga, cartoon giap e di tutto quanto riguarda quel mondo. Però Esbat mi è piaciuto anche perchè è scritto bene, l’ho finito in due giorni, compatibilmente coi miei impegni. Ora vengo a sapere che ci sono i seguiti. Wow! Come si possono trovare, leggere, scaricare, comprare! Please, fammi sapere al più presto!P.S.: non ho internet quindi spesso non posso collegarmi, però se puoi fammi sapere subito! Harigato:)

  7. Simona Says:

    Ah, scusa, ho appena controllato in rete e ho scoperto che anche le altre due parti della trilogia usciranno, magari mi sapresti dire quando? E’ che quando mi piace un romanzo, e mi innamoro invariabilmente dei personaggi, finisco per assomigliare alla protagonista di Misery, non so se rendo l’idea, e quindi avere una mezza idea di quanto dovrò pensare per sapere altro sugli altri due libri mi farebbe stare meglio…!

  8. Lara Manni Says:

    Ciao Simona! CHe bello! Sono contentissima che Esbat ti sia piaciuto!
    Però non ho ancora risposte, nel senso che ho finito i due libri ma ancora non c’è un’ipotesi di uscita. Incrociamo le dita! 🙂

  9. simona Says:

    Va bene. aspetterò paziente, nel frattempo mi rivedo i film di Inuyasha, rileggo tutti i manga che ho a casa, rileggo esbat e finisco i miei due racconti di fantascienza- ebbene sì, scrivo, e pubblico tramite l’Elara libri di Bologna. Grazie ancora per la risposta. Se ti facesse piacere sappi che mi trovi anche su facebook, sempre come Simona Ingrassia. Hola.

  10. Carmelo Says:

    Innanzitutto complimenti x il libro, molto bello. Mi ha preso tantissimo, peccato x nn aver visto Hyoutsuki con una katana, sarebbe stato il massimo x me!!! Durante la lettura alternavo ricerke su wikipedia su alcuni termini… Ho notato una curiosità:
    Yobay è un mezzo sangue, quindi mezzo uomo, quindi mezzo ningen!
    Bem, il famoso bambino mezzo mostro e mezzo uomo si kiamava Yobay ningen Bem (il mostro umano).

  11. Lara Manni Says:

    Carmelo, grazie! Doppio grazie, anzi!!! Ignoravo la storia del bambino! Ho scelto Yobai perchè in giapponese significa Oscuro strisciare e mi sembrava perfetto, ma così è ancora meglio 🙂

  12. JosephineP__ Says:

    salve miss manni, sono un’altra sua fan xD ho AMATO esbat, e io in genere amo solo roba horror eh xD è un grande passo xDDD ho letto una recensione del libro sul venerdì di repubblica (ahem..mi è saltata all’occhio la parola horror) e mi è venuta una gran voglia di comprarlo
    l’ho trovato veramente coinvolgente! non riuscivo a staccarmene .D me lo soo divorato in 3 giorni che se non era per la scuola era uno xD
    Oltre alla storia che finalmente non era la solita pappa banale sull’amore, cavolo il colpo di scena alla fine mi ha lasciata così OAO per 1 ora xD e poi tutti i riferimenti a cose che mi piacciono, mi fanno apprezzare i libri anche di più..
    se non ho capito male ce ne sono altri..bene! non vedo l’ora di leggerli x)
    comunque..per concludere il poema xD ho fatto anche io una fan art, tempo di finirla e..boh di certo mi rifarò viva u.u
    miss lara manni ti stimo molto u.u finalmente in italia qualcuno che scrive si roba fantasy, ma non la solita pappa a signore degli anelli
    ok ora concludo veramente xD
    arrivederci!
    maria

  13. giuga Says:

    Ciao, ho finito da poco di leggere ESBAT. Avevo visto tempo fa la recensione su Tutto Libri della Stampa. Mi sono segnata il titolo e ho fatto bene. Mi è piaciuto moltissimo. Anche se supero di età la Sensei mi piacciono i manga, il romanzo mi ha trascinata via e ora leggo che ne sono stati scritti altri due…magnifico !! sono contentissima che l’abbia scritto un’italiana, è bellissimo…

  14. Lara Manni Says:

    Giuga, senza parole. Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  15. Andrea Says:

    Lo confesso: partivo prevenuto. Non so bene perché, forse era solo snobismo, ma la “gestazione” di Esbat mi lasciava un po’ perplesso. Mi sono ricreduto: più ci si avvicina alla fine del romanzo, più la qualità della scrittura migliora, la storia convince e incuriosisce. Complimenti all’autrice. Brava!

  16. Lara Manni Says:

    Andrea, davvero mille grazie 🙂

  17. giugi Says:

    ciao lara!!
    complimenti per il tuo libro!!!l ho finito in 2giorni!!!
    se hai lasciato le altre due trilogie mi dai gli indirizzi e-mail per piacere? ti assicuro che il libro lo comprerò comunque ma ho solo questo periodo per poter leggere dei libri perchè poi sarò impegnata con molti esami!!! un abbraccio e complimenti ancora per il libro!
    giugi

  18. Lara Manni Says:

    Mille grazie Giugi!
    No, gli altri due episodi non sono più on line, ma su questo darò notizie fra un po’. 🙂

  19. erica Says:

    bellissimo!!!!!!!!!
    stupefacente!!!!!!!
    WOW!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  20. Lara Manni Says:

    GRAZIE!

  21. sara Says:

    salve, mi chiamo sara e ho 14 anni…il libro (esbat) mi è piaciuto moltissimo…é STUPENDO!!!! =3 spero ke gli altri due libri escano al più presto…nn vedo l’ora di leggerli!!
    p.s. posso darti del “tu” Lara?
    cmq Auguri di beuona Pasqua a tutti voi!! =)

  22. Lara Manni Says:

    Ciao Sara! Ovvio che puoi darmi del tu, e grazie!!! Sugli altri due libri spero di dare notizie a brevissimo. Un bacione e auguri a te.

  23. Andrea Says:

    Oggi, spulciando tra i libri di un mercatino della mia città, ho trovato – tra Platone e Hemingway – una copia di Esbat. Il mercatino dell’usato: l’ultima consacrazione per un libro di successo. Così il cerchio si chiude 🙂

  24. Francesca Says:

    Innanzitutto: grazie. Per aver dimostrato al mondo là fuori che gli scrittori di fanfiction scrivono bene. Anzi, meglio di tanta robaccia che ci danno a forza sotto il nome di ‘bestseller.’ Quando l’anno scorso lessi sul venerdì di Repubblica che avevano pubblicato un libro che era nato come fanfiction di un manga io, cresciuta a pane, libri e anime, mi ripromisi che:

    1) avrei letto il libro
    2) avrei divorato il manga.

    Poi, non si sa bene come, anzi si sa benissimo, per uno di quegli assurdi buchi tra spazio e tempo per cui non si riesce a fare mai quello che si vuole, non ho fatto nessuna delle due cose. Fino a ieri l’altro. Quando sono entrata in libreria e nell’immensità di un negozio Frassinelli una katana insanguinata mi ha catturato gli occhi da un vecchio poster.

    Tredici millesimi di secondo dopo avevo il libro in mano. Quattro minuti dopo ero alla cassa con un sorriso porgendo venti euro e la tessera fedeltà. Dodici minuti dopo, aspettando mia sorella che è perennemente in ritardo di fronte a un calzedonia, ho voltato le spalle ai costumi da bagno e ho aperto alla prima pagina. Sei minuti dopo mia sorella ha dovuto rimuovere surgicamente il libro dalle mie mani perché sennò col cavolo che avrei smesso di leggere. E infine quattro ore dopo, nell’intimità della mia cameretta, mi sono riappiccicata a Esbat tipo incatenamento alfieriano e non mi sono staccata più fino alle cinque di mattina. (Quando sono arrivata all’ultima riga e ho sentito gli uccellini cantare in giardino, mi sono resa conto di aver perso un po’ il senso del tempo. E me ne sono fregata.)

    Oh, sì, una pausa nella lettura l’ho fatta: verso le tre e venti, per chiamare un amico nottambulo come me su msn e farmi dire che cosa sapeva di Inuyasha. E, ovviamente, per comprare manga e anime in versione completa su eBay. (Se quel paccocelere3 non arriva entro venerdì le Poste Italiane perderanno quel poco di stima che ancora gli porto.)

    Insomma, credo tu abbia già capito: ho adorato questo libro. La Sensei è forse il personaggio meglio riuscito che abbia letto da molto, moooolto tempo. Ci sono dei romanzi leggendari i cui personaggi sono idee: tu hai scritto un romanzo in cui la protagonista è fatta di carne e non di carta. E Ivy? Molti hanno detto che era uno stereotipo: cazzate, secondo me. Ragazzine come Ivy ce ne sono un tanto al chilo, e tu le hai catturate tutte nella tua protagonista.

    E il tuo libro è riuscito a sorprendermi, davvero. Imprevedibile fino all’ultima, inquietantissima parola, quando ho alzato i miei occhietti stanchi e ho sbattuto le palpebre stile gattino appena nato col recondito terrore, che si può provare solo in quell’ora grigia da fantasmi che sono le cinque, di incontrare due iridi dorate alla mia finestra. (A proposito. Ho notato che nessuno vuole bene a Yobai. Se assomiglia alla fanart pubblicata qui sul blog, mi offro volontaria per colmare questa lacuna.)

    Scorrevole, la tua scrittura? Di più. Gli inglesi hanno un vocabolo per questo: ‘page-turner’. Un libro che ti incalza, costringendoti a girare continuamente pagina. Una storia affilata come un rasoio. Ho amato molto anche il tuo stile cinematografico, specialmente con la mescolanza lyrics/scene. (Quel lapidario: No joy shall last. Mio Dio. Perfetto.)

    E Hyoutsuki? Premessa: l’ho odiato dalla prima pagina all’ultima. Ma la tua descrizione è stata perfetta. I demoni sono demoni: e tu, questo demone, non hai cercato di piegarlo o addolcirlo in nessun modo. No, l’hai tenuto fino all’ultimo come doveva essere, glaciale, senza pietà, al di là del bene e del male, coerente con se stesso, incapace di capire. Fino alla vittoria finale della debolezza tremenda degli esseri umani.

    Più potente che mai è stato il tema di fondo, il potere dell’immaginazione, la malattia del desiderio. ‘Cosa fanno gli uomini?’ ‘Desiderano.’

    La mia pagina preferita, quella che ho riletto cinque volte, incantata dal suo ritmo, è stata quella dedicata al preludio della morte di Misako. Tutto quello che hai scritto era vero, e l’hai messo insieme in modo conciso, pulito, senza sbavature nè sentimentalismi. Come se un incrocio perfetto tra Hyoutsuki e la Sensei avesse soppesato ogni parola.

    Non vedo l’ora, assolutamente, di leggere il seguito. Per allora sarò a studiare all’estero, ma credimi se ti dico che questo piccolo particolare non mi impedirà di impadronirmi di Sopdet appena uscito. (Hanno inventato la posta internazionale e abbattuto le barriere doganali apposta.)

    Complimenti. 🙂

  25. Lara Manni Says:

    Francesca, io sono senza parole. Non posso che dirti grazie, grazie, grazie. Vale la pena di scrivere solo per leggere commenti come i tuoi. Sono commossa e mi impegnerò ancora di più. Grazie.

  26. Wu Ming 4 Says:

    Non so se devo postarlo qui. Boh, ci provo. E’ scritto a caldo, anzi caldissimo (ma col ventilatore).

    La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho finito di leggere Esbat è che si tratta di una profonda riflessione narrativa sulla narrazione stessa.
    Poi mi è venuto in mente Arthur Conan Doyle e il primo caso conosciuto in cui un personaggio letterario ha messo in discussione l’autorità del proprio autore.
    Sherlock Holmes iniziò abbastanza presto a vivere di vita propria. Come si sa, il 221B di Baker Street non esisteva alla fine del XIX secolo. Ciononostante parecchia gente iniziò a scrivere a quell’indirizzo lettere che chiedevano l’ingaggio del celebre investigatore privato per risolvere casi reali. Oggi il numero civico esiste davvero, dal momento che ci hanno costruito una casa museo piuttosto trash, e la fermata della metropolitana di Baker Street è piastrellata con il profilo inconfondibile di Holmes.
    Anche Conan Doyle, come la Sensei di Esbat, a un certo punto decise di fare finire in gloria il proprio personaggio, ovvero di farlo precipitare giù da una cascata nell’abbraccio mortale con il suo acerrimo nemico, il professor James Moriarty. Anche lui non immaginava che ne sarebbe seguita una rivolta dei fan. Il giornale su cui venivano pubblicate le avventure di Holmes, lo “Strand Magazine”, venne sommerso di lettere di protesta. Tanto scrissero e tanto fecero che Conan Doyle fu costretto a far resuscitare il proprio eroe e a motivarne l’assenza triennale con un espediente improbabile. Conan Doyle immaginò che Holmes, salvatosi dall’affogamento, avesse intrapreso un viaggio verso Oriente (fino in Tibet!) e fosse poi tornato in Inghilterra per condurre vita ritirata. Quando poi, ormai in là con gli anni, scrisse le ultime avventure di Holmes (questa volta davvero), decise di collocarlo in un buen retiro nel sud dell’Inghilterra, ad allevare api.
    Ecco, il primo tema che Esbat affronta e sviscera (letteralmente, in certi casi…) è la relazione tra autore e personaggio. Un personaggio seriale può diventare un’ossessione per il proprio autore, una specie di condanna, senz’altro il fulcro di una relazione di amore e odio. Solo che spesso non si tratta di una relazione a due, bensì multipla, perché coinvolge anche i fan.
    Il secondo tema del romanzo infatti è senz’altro il fandom. Al centro di questo rapporto complesso c’è la passione, che a volte può trasformarsi in ossessione insana, altre volte può servire a fare delle cose utili per la propria vita. Ci sono due personaggi speculari nel romanzo: il webmaster Sasaki, autorecluso nel mondo virtuale della rete, e l’adolescente in crisi d’identità Ivy. Uno soccombe alla propria ossessione, compiendo la vendetta contro il tradimento della comunità da parte dell’autrice e realizzando così il contrappasso dovuto; l’altra reagisce alla cattiveria del mondo circostante proprio attraverso la messa in discussione dell’autorità autoriale e rivendicandone una parte per sé, cioè proseguendo la storia con altri mezzi. Dio (anzi la Dea) salvi la fan fiction che salva gli autori da se stessi.
    Divagazione. Ieri sera ho visto la puntata di CSI in cui la scientifica di Las Vegas indagava sul fandom di Star Trek (trasformato in “Astro Quest” per ovvie ragioni di copyright). Il caso verteva sull’omicidio di un giovane regista indipendente che aveva provato a resuscitare la serie aggiornandola alla sensibilità contemporanea. I fan si ribellavano all’inserimento nella serie di scene ultra-violente ed eroi piagnucolosi. Indagando sul caso, due poliziotti della squadra, entrambi fan di Astro Quest, proprio grazie al medium della passione comune riuscivano a portare alla luce l’attrazione reciproca rimasta latente per anni. Fine della divagazione (che però avrà una ripresa alla fine).
    Il rapporto tra vita reale e fiction ricalca quello tra storia umana e mito (racconto), antico quanto il mondo. Esbat ce lo racconta agganciando il tema al dipanarsi serrato della trama. Ed è qui che entra in campo la Dea, evocata a più riprese, ma mai presente, ancorché incarnata dai personaggi femminili che dominano il racconto. Al centro della trama c’è la lotta/accoppiamento del demone maschile Hyoutsuki, bello e terribile come Apollo, con la Signora della Storia, l’Autrice, la Sensei, che finirà per assumere il terzo volto della Dea, quello mortifero e sanguinario.
    Da “gravesiano” non posso non apprezzare la scelta di mettere in scena non già l’idealizzata Gilania (pure evocata da alcuni personaggi), ma la crudezza inesorabile del divino femminile, portatore di vita e di morte, cioè custode della ciclicità e del divenire, che poco o nulla ha a che fare con il mito di un fantomatico egualitarismo femmineo delle origini. La forza di Esbat è quella di far incontrare questo femminile arcaico con le dinamiche contemporanee che coinvolgono le donne di ogni età: in menopausa e non, nostalgiche dell’amplesso o spaventate dal primo rapporto sessuale, senza sangue lunare e imenaico o alle prese con lo stesso (l’intera narrazione, infatti, è scandita dai cicli lunari/mestruali). La Dea quindi c’è ma non si vede, perché agisce attraverso i personaggi stessi. Belli, tra l’altro, nient’affatto scontati (eccetto forse uno, non irrealistico ma senz’altro un po’ stereotipato: la madre di Ivy, “puttanesca” e in guerra contro il tempo).
    Proprio il sangue – l’elemento chiave di Esbat, insieme alla luce della Luna che continua a rifrangersi sui capelli candidi del demone – mi riporta all’episodio di C.S.I. visto ieri sera. Alla fine si scopre che le cause dell’omicidio non andavano cercate nella delusione e nella sete di vendetta dei fan di Astro Quest, ma nell’avidità, cioè nelle dinamiche di profitto (e di copyright) capitalistiche. Qualcosa su cui meditare, credo. Così come dà da pensare il dialogo tra i due agenti della scientifica a proposito del “genere”. A un certo punto uno dei due sostiene che “Francis il mulo parlante” è una serie di fantascienza, perché si svolge in un piano temporale parallelo in cui gli equini hanno sviluppato una laringe e un cervello in grado di farli ragionare e parlare. Il collega ribatte che al massimo si potrebbe definire un serial “fantastico”. Non necessariamente, replica l’altro: Asimov aveva ipotizzato un futuro in cui altre specie animali avrebbero potuto sviluppare le stesse abilità umane in forme diverse. Quindi “Francis” può rientrare nel genere ucronico-fantascientifico.
    Ecco, forse Esbat potrebbe essere definito un romanzo fantastico, cioè un romanzo di attraversamento tra due mondi, due piani di realtà. Ma è poi così importante scegliere come etichettarlo? Ed è poi così “irrealistico” che l’altro mondo, quello delle narrazioni, viva un tempo proprio, parallelo e saltuariamente intersecato al nostro? Andatelo a dire alla buon’anima di Sir Arthur Conan Doyle (che – per inciso – trascorse gli ultimi anni della propria vita occupandosi di spiritismo, cioè di comunicazioni intra-mondi…). Dov’è stato Holmes in quei tre anni durante i quali il suo autore lo ha perso di vista? Cos’ha fatto il celebre detective dopo che il suo autore lo ha pensionato?
    Per saperlo basta rivolgersi alla fan fiction e leggere due romanzi: il geniale “Il Mandala di Sherlock Holmes” di Jamyang Norbu (Instar Libri, 2002) e il meno bello, ma altrettanto interessante per la collisione creativa tra il misogino Holmes e una protagonista femminile, “L’allieva e l’apicultore” di Laurie K. King (Neri Pozza, 2006).
    Be’, tutto questo divagare per dire: complimenti Lara.

  27. Lara Manni Says:

    Sono senza parole, Wu Ming 4. E’ come se dallo specchio venisse fuori il cuore di quel che volevo dire. Grazie. Un milione di grazie. Mi permetto di farne un post autonomo.

  28. Sopdet: I demoni di Lara Manni tornano fra gli umani nella luce magica di Sirio — art a part of cult(ure) Says:

    […] davvero emozionante il nuovo libro di Lara Manni, Sopdet (Fazi Editore), “seguito” di Esbat, ma rispetto al primo assolutamente autonomo e, se posso dire,  molto più maturio e compiuto. […]

  29. EFP e UR Editore: la rivincita delle fanfiction | Writer's Dream Says:

    […] da oltre dieci anni, e non è il primo caso di editori che si interessano ad autori del sito: Lara Manni e Virginia de Winter, rispettivamente autrici di “Esbat” (di cui è uscito il seguito […]

  30. Ginevra Says:

    Ciao!! Sto leggendo adesso il tuo libro ed è da un po’ che voglio togliermi una curiosità: per Hyoutsuki ti sei ispirata a Sesshomaru di Inuyasha vero?? Non so se è così, non sono andata ad informarmi troppo, però i due hanno troppe cose in comune: l’aspetto, il carattere, il braccio perso e riacquisito, e poi la bambina ovviamente!! E’ tutto così uguale che mi viene quasi da piangere perché anch’io adoro quel personaggio e siccome nel manga non gli davano tanta rilevanza, ora sono felicissima che ci sia addirittura un intero libro su di lui!!! Grazie per aver scritto una storia così bella!!! Premetto che non so come finisce perché sono ancora a metà, però sono certa che non mi deluderà: è stato promettente fin dalla prima pagina!!!
    PS: la copertina è geniale, è solo grazie ad essa che ora sto leggendo questo libro!!!

  31. philomela997 Says:

    Arrivo giusto con qualche anno di ritardo ma… complimenti!
    Ho adorato il libro dall’inizio alla fine, gustato l’evolvere dello stile che non ha perso di originalità e amato la storia a cavallo tra i due mondi.
    L’ho letto d’un fiato, rapita come quando a 15 anni guardavo Inuyasha su mtv anime night!!
    Ma Esbat è più maturo, pungola stimolando riflessioni profonde, instillando inquietudine.
    Mi ha colpito moltissimo un passaggio sull’amore, in cui viene definito come più della somma delle parti (il concetto era quello, la forma no ^^). Credo che sia proprio così: nell’amore per il compagno, per i figli, per la natura risiede il balzo dalla quantità alla qualità. E’ nell’amore che un essere umano (o meglio, un essere vivente!) diventa superiore alla somma delle sue parti.
    Grazie all’autrice, leggerò presto gli altri due libri! 🙂
    Elisa

  32. Kira Says:

    leggere libri non mi piaceva. come rendere precisi e scorrevoli quadri complessi e incastrarli alla perfezione. Mi piace ascoltare le canzoni citate mentre leggo…entro nel libro e scavo in ogni significato possibile. hai acceso la mia curiosità. un profondo ringraziamento a te e a tutte le persone che ti hanno sostenuto nella stesura del libro. Grazie

  33. Paola Valli Says:

    Lara carissima, vorrei comprare il primo libro della trilogia (ESBAT) ma non lo trovo disponibile da nessuna parte… Puoi aiutarmi?
    Grazie
    Paola

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