Posts Tagged ‘Stephenie Meyer’

Bram, pensaci tu

dicembre 2, 2011

Guerra, guerra! Anne Rice fa un affondo contro Twilight, dopo quello del 28 ottobre sul suo profilo Facebook (“Lestat and Louie feel sorry for vampires that sparkle in the sun. They would never hurt immortals who choose to spend eternity going to high school over and over again in a small town —- anymore than they would hurt the physically disabled or the mentally challenged. My vampires possess gravitas. They can afford to be merciful”) , e posta un video su YouTube:

Segue intervista con The Daily Beast, che trovate qui, dove c’è un attacco anche a Charlaine Harris, accusata, come Meyer, di  “aver addomesticato il genere. Il mio vampiro veniva dal Vecchio mondo; era potente, colto e pieno di esperienza, sempre circondato da glamour e mistero, mentre la Bella di Twilight si limita a seguire la vecchia e intramontabile formula dell’amore romantico usata da Charlotte Brontë in Jane Eyre: una giovane ragazza che s’innamora di un tipo misterioso, minaccioso e insieme protettivo”.

Ora, gli insulti contro Anne Rice si sono sprecati, come era prevedibile, da quella parte del fandom che non tollera si tocchino le proprie beniamine.  Però la deriva denunciata da Rice è, come ognun vede, reale.  E il genere è bello che addomesticato, non solo per quanto riguarda i vampiri. Ne prendiamo atto, infine, e voltiamo pagina, cercando di trovare strade nuove? Chi altro deve intervenire, Bram Stoker in persona?

 

 

Una generazione di ninfomani?

aprile 22, 2009

Ho una domanda.
Prima ho la premessa, però: qualcuno sa già che mi onoro di avere un’amica sadica quanto affettuosa quanto con maggiore disponibilità economica di me. Insomma, ieri Marta arriva a casa mia portando arance e, sì, una copia fresca fresca di Danze dall’inferno. Cosa è mai il libro? Semplice: una raccolta di racconti ad argomento “paranormal-adolescenziale”, inclusiva di un lungo esemplare firmato Meyer. Copertina nera con rosa bianca al centro.
“Perchè?” le ho chiesto.
“Per documentazione”, mi ha risposto. “Non penserai mica di leggere solo le cose che ti piacciono? E poi so che la Meyer ha scritto un racconto che parla di demoni. Ti tocca”.
Intanto mi è quasi salita la febbre. Poi, dal momento che ha ragione lei, e che non bisogna fare gli schizzinosi a prescindere, ho letto il primo racconto, a firma di Meg Cabot (non la conosco, ma sicuramente è colpa mia).  Location: ballo scolastico di fine anno. E qui già avevo la nausea, un pochino. Storia: giovane ammazzavampiri, per salvare l’amichetta del cuore molto oca, molto bella, molto fashion-addicted (che caspita la salva a fare?) e soprattutto per vendicare la mamma vampirizzata da Dracula in persona, riesce ad ammazzare il Draculino, figlio di cotanto padre, ma solo con l’aiuto di compagno di scuola figo.
Il tutto ad alto tasso ormonale vorrei-ma-ancora-non-si-fa, però quanto lo voglio, accidenti.

Ecco la domanda: sembra strano, ma sono stata adolescente anche io. Ora: pur avvertendo, come tutti, l’istinto primordiale, ricordo bene che la copula non era esattamente l’unico pensiero che aleggiava nel mio cervello. Ce n’era qualcun altro: la voglia di viaggiare, di leggere, di conoscere cose nuove, di capire quale fosse la strada che volevo percorrere, persino tre o quattro utopie di quelle solide.
Com’è che, stando almeno al tipo di libri che vanno per la maggiore, le attuali adolescenti penserebbero solo, esclusivamente, ossessivamente a quel che Meyer, con ammirevole – ugh- raffinatezza chiama “annegare in acque profonde”?
Sono sbagliata io? Erano sbagliati gli adolescenti di quindici anni fa? Sta succedendo qualcosa e non me ne sono accorta?

Ps. Chi mi legge, sa perfettamente che sono tutt’altro che poco incline a infilare il sesso nelle storie. Ma dove serve e quando serve, non in ogni singola riga.

Doppioni e acque profonde

novembre 20, 2008

Due colpi in una sola giornata (ieri), che peraltro è stata abbastanza faticosa (per non parlare di oggi: e stasera dovrebbero arrivarmi le bozze di Esbat con le proposte di discussione: non vedo l’ora!).

Primo colpo.  Confesso: stavo googlando. Ovvero curiosavo su Google col mio nome come chiave di ricerca : ora, io ho sempre saputo di avere un’omonima famosa che fa, più o meno, la stilista di scarpe, e uno dei miei desideri perversi è di comprarmene un paio (Lara Manni indossa un paio di Lara Manni:ahhhh).
Ma ho un’ALTRO DOPPIO!  E proprio su Facebook, dove meditavo di registrarmi, una volta o l’altra…Me la sono guardata: è proprio carina, peraltro, anche se completamente diversa da me (lei è castana e dall’aria dolce. Io no).
Sopravviverò.

Secondo colpo.  Sapete che Marta legge la Meyer, no? Bene, anzi male. La disgraziata sta leggendo Breaking Dawn, e sapendo che degli spoiler me ne strainfischio, mi telefona. A questo punto, lo spoiler è anche qui: dunque, o rari fan di Edward Cullen che passate da queste parti, SMETTETE DI LEGGERE.
Marta era furibonda. Perchè nel quarto libro il vampiro succhiaverdure e la sua amata si sposano e, come si conviene, consumano il matrimonio. Come?  Con queste esatte parole:

Le sue braccia mi avvolsero stringendomi a lui, estate e inverno. Era come se ogni terminazione nervosa del mio corpo sprizzasse elettricità.
«Per sempre», aggiunse Edward e mi trascinò con dolcezza verso acque più profonde.

Mi è venuto un attacco di ridarella. Ma come? E io che mi sono dannata per settimane su come scrivere una scena di sesso? E bastava così poco? “Acque profonde”????
Giuro che non sarò mai più severa quando recensirò una fan fiction: quelle che ho letto descrivono l’amplesso in modo molto, ma molto più acuto della Meyer.

Povvvvvvvvv!

novembre 19, 2008

Torno sempre sullo stesso punto. Ah, sì, il punto di vista. In effetti, è la mia besta nera, e comincio anche a capire perchè.
Giustamente, nella telefonata di ieri, l’editor sottolineava come in alcuni momenti, specie iniziali, il punto di vista della narratrice si sovrapponesse con quello del personaggio (la Sensei, nel caso) fino a confondersi. Proprio vero: a volte, è come se sgomitassi per dire al lettore “guarda che il sapore dello champagne freddo piace A ME, non a questa sventata disegnatrice”. Oppure, “guarda che io so già come andrà a finire, eh? Non per nulla questa storia l’ho inventata io!”.
Intendiamoci: sono riflessioni e meditazioni di portata ampia ma che all’atto pratico si risolvono in correzioni quasi impercettibili. Una parola, un verbo, un corsivo.
Ma è l’atteggiamento che mi incuriosisce. L’ho visto accadere a molti, sia nei libri editi sia nelle fan fiction, quindi non è solo una questione di tecnica o di esperienza. E’ come se chi scrive, a un certo punto, non potesse fare a meno di sbracciarsi e farsi notare. Buffo.
(A meno di non optare per una sana, ma per me difficilissima, prima persona….)
(A meno di non fare come Stephenie Meyer che cambia Pov ogni tre quattro capitoli: prima quello di Bella, poi quello del licantropo, ecc.ecc.)

Hanno rapito Edward Cullen!

settembre 19, 2008

Ma no! Non ci credo nemmeno se lo vedo!!!

Allora, vado a curiosare su HorrorMagazine e trovo una notizia esilarante sul nostro vampiro-swarowski. Pare che abbiano “rubato” a Stephenie Meyer alcuni capitoli del suo nuovo libro, Midnight Sun, ovvero la saga di Twlight con Pov diverso (Edward Cullen racconta). Pare che i ladruncoli abbiano diffuso i capitoli rapiti sul web.  Pare che Meyer si sia  arrabbiata:

In risposta allo sgradevole accaduto Stephenie Meyer ha deciso di sospendere il progetto in maniera indefinita. Dal sul suo blog l’autrice fa sapere di avere idea di chi possa avere distribuito illegalmente il manoscritto dato che sono poche le copie modificate non più in suo possesso. “Penso che sia importante per tutti comprendere che ciò che è successo è una grave violazione dei miei diritti di autrice…” sono le sue parole. L’autrice conclude il suo lungo sfogo ringraziando i suoi tanti e fedeli lettori, affermando che si dedicherà alla famiglia e a nuovi progetti. Per questo motivo da qualche giorno è possibile leggere i primi capitoli (264 pagine) sul suo sito ufficiale.

Taccio e soffoco i pensieri maligni. La cosa interessante è la chiusura dell’articolo, però:

Su Endless Love piccolo fansite dedicato a Twilight esiste una fan fiction scritta da Alphie, una delle amministratrici di Twilight Lexicon che, a detta sua, conosce personalmente l’autrice: il titolo è The Lion and the Lamb, ed è giunta, sino ad oggi, al capitolo 20, ricevendo anche delle recensioni da parte di Stephenie Meyer; l’autrice ha però precisato che il suo Edward è molto diverso da quello creato da Alphie, lasciando intendere che sarà decisamente più cupo.

Ecco. A proposito di riappropriarsi dei personaggi. A proposito delle storie che sono di tutti: questo mi piace, decisamente (come sarà uno swaroswki cupo?).

Vampiri al mare

giugno 24, 2008

Ho il computer sulle ginocchia e vedo il mare, e vedo anche la mia amica Martina che mentre scrivo sta sprofondata su una sedia di vimini a leggere. Quadretto classico da vacanza.

La mia amica Martina è quella che qualche tempo fa mi ha regalato L’ospite di Stephenie Meyer metendomi in difficoltà: dirle o no che davanti alla parola Meyer rischio la crisi allergica? Non gliel’ho detto.

Però la testona sta leggendo adesso Il diario del vampiro, di tale Lisa Jane Smith, che da quello che ho capito è la stessa solfa. Così si presenta il libro, attenti:

“Elena Gilbert è una ragazza d’oro, è bella, è brillante, ha tutto nella vita. Ma le sue giornate non hanno nulla di eccitante. Così, alla ricerca del brivido, intreccia una relazione con il tenebroso Stefan. Ma Stefan nasconde un segreto, un segreto misterioso che potrà sconvolgere per sempre la vita della protagonista… Ha inizio per Elena la più affascinante e pericolosa delle avventure. Una storia d’amore e odio, di luce e ombra, in cui Stefan e Damon, due vampiri fratelli, avversari in una guerra millenaria, si contenderanno il cuore della ragazza e il suo destino”.

Ora, credo che il vampiro diaristico sia troppo pure per Martina, perchè da mezz’ora bofonchia ripetendo la parola “fake”. Dopo aver gongolato in segreto (IO mi sono portata i racconti di Lovecraft da rileggere), le ho chiesto che avesse da brontolare.

“E’ uguale”, mi ha detto lei. “Uguale a Twilight. Con la differenza che Elena è più scema di Bella. Per il resto c’è il vampiro buono, quello cattivo, i sensitivi. Tutto, pure la pelle diafana”.

A quel punto ho sghignazzato e le ho detto che l’uso dell’aggettivo diafano andrebbe proibito a tutti dopo Edgar Allan Poe.

Mi ha tirato il libro, ma non mi ha presa.

Però, possibile che stiano uscendo tutti questi romanzi con vampiro strafigo? Possibile che i vampiri siano diventati i nuovi eroi delle ragazzine? E possibile, soprattutto, che pubblicare un libro sia diventata più una faccenda di ormoni che di qualità?

Insomma, io vado in caccia da anni di buoni romanzi vampireschi dopo Le notti di Salem e dopo la prima e unica Anne Rice che mi sia piaciuta (Intervista col vampiro, appunto). E non li trovo. Ma ad un vampiro come Edward e questo Stefan pianterei non un paletto, ma un intero frassino nel cuore.

E’ che il mare rende nervosi!