Zitti tutti

Non bastassero Google+ e Facebook, torna in ballo la famosa norma anti-blog. Ecco la notizia, presa da Repubblica.it:

“Il governo torna alla carica sul ddl intercettazioni, fortemente voluto dal premier Silvio Berlusconi. Una questione su cui l’esecutivo è orientato a porre la fiducia, bloccando la via a ogni eventuale emendamento. Ma il disegno di legge attualmente allo studio contiene ancora la norma cosiddetta “ammazza blog”, una disposizione per cui, letteralmente, ogni gestore di “sito informatico” ha l’obbligo di rettificare ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi dal contenuto in questione. Non c’è possibilità di replica, chi non rettifica paga fino a 12mila euro di multa.

Una misura che metterebbe in ginocchio la libertà di espressione sulla Rete, e anche le finanze di chi rifiutasse di rettificare, senza possibilità di opposizione, ciò ha ritenuto di pubblicare. Senza contare l’accostamento di blog individuali a testate registrate, in un calderone di differenze sostanziali tra contenuti personali, opinioni ed editoria vera e propria.

Ai fini della pubblicazione della rettifica, non importa se il ricorso sia fondato: è sufficiente la richiesta perché il blog, sito, giornale online o quale che sia il soggetto “pubblicante” sia obbligato a rettificare. Ecco il testo: “Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.

Al di là delle diffamazioni e degli insulti, ogni contenuto sul web diventerebbe potenzialmente censurabile, con l’invio di una semplice mail. E sul ddl intercettazioni, il governo ha particolarmente fretta: il documento potrebbe passare così com’è entro pochi giorni. Un caso unico in Europa”.

Come dicevo ieri su Facebook (appunto) sono enormemente scoraggiata. Anche perchè sfogarsi con un clic serve davvero a poco, e mi sembra che, sempre più, siamo disposti a cedere qualcosa pur di  restare a giocherellare nel nostro recinto. Sarebbe bello che, ancora una volta, fossero gli scrittori attivi sul web a battere un colpo per primi.

Segnalo, a proposito e non a proposito, un gran pezzo di Wu Ming 1 sul Feticismo della merce digitale.

 

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17 Risposte to “Zitti tutti”

  1. Giobix Says:

    Penso sia una norma cretina, degna del peggior governo dal dopoguerra.

    RETTIFICA: penso sia una buona norma, degna del miglior governo dal dopoguerra.

  2. Lara Manni Says:

    Ma anche noi utenti abbiamo contribuito…leggi l’intervento di Wu Ming 1…

  3. Ayame Says:

    A me questa norma fa paura.

  4. Paolo E. Says:

    Io sono spaventato. Non glielo dobbiamo permettere.

  5. Lara Manni Says:

    Una lettera-appello?

  6. Non passa giorno « Le Strade dei Mondi Says:

    […] permettano di coprire le proprie malefatte. Condivido le preoccupazioni di FrancescoFrancesco e Lara, perché questi sono i momenti più pericolosi, gli ultimi colpi di coda di persone che stanno […]

  7. Claudio Cordella Says:

    Una lettera appello da firmare?

  8. Michele A. F. Greco Says:

    http://micheleafgreco.blogspot.com/2011/09/un-altro-bavaglio.html

    Mi domando come ci si possa stupire? Sappiamo chi c’è al governo…
    Ciò non vuol dire rimanere con le mani in mano…

    Come Claudio mi domando se non ci sia un appello da firmare. Anche se servirebbe a pochissimo.

  9. Matteo Says:

    Ma è assurdo! E’ una norma incompleta che non solo tutela la parte “lesa”, le dà proprio il potere di ledere l’autore del blog senza logica né verifiche.

  10. qwertyminus Says:

    Ma dobbiamo capirli… non c’è nulla da fare, nessun problema da risolvere… niente di niente. Si annoiano.

    Sono i momenti come questi in cui…

    Vabbè, dai.

  11. Lara Manni Says:

    Diciamo che incrementerà ancora una volta il tasso di ringhiosità della rete, e questo sarebbe solo l’effetto minimo.
    Comunque sia, pensavo a una presa di posizione collettiva, tanto per cominciare, degli scrittori: insomma, in altri paesi gli scrittori sono i primi a muoversi, vedi Pullman e le biblioteche inglesi. E da noi?

  12. M.T. Says:

    Da persone intelligenti quali sono chi ha fatto la legge, non hanno preso in considerazione l’effetto boomerang, ovvero che gli si possa ritorcere contro. Pensate ai proclami e le uscite dei siti dei partiti: i loro contenuti possono essere considerati lesivi nei riguardi di chi ha idee differente. Ogni pubblicazione può essere contestata e presa di mira.
    Vogliono far la guerra e si ritrovano ad aver scatenato un inferno che non si aspettavano. Tutte le cose sono a doppio taglio.

  13. Paolo E. Says:

    Una fastidiosa impressione sul post di un grande scrittore (Wu Ming 1). Lo scrivi sul blog di UN ALTRO grande scrittore (Valter Binaghi) e quello ti risponde prendendoti perfettamente sul serio. Potenza della rete, e questa potenza il porco geriatrico ce la vuole togliere.

  14. Lara Manni Says:

    Paolo, non ho capito.

  15. Paolo E. Says:

    mi spiego. Una legge anti blog ti impedisce un confronto con i diretti interessati su argomenti importanti.

  16. Paolo E. Says:

    Sul post di Wu Ming c’era un materialismo di fondo che non mi convinceva, e ne ho parlato con Valter. Senza la blogosfera non sarebbe stato possibile.

  17. Lara Manni Says:

    Ah. Be’, è evidente che il tentativo è di restringere gli spazi in rete. Non necessariamente per censura, molto sicuramente per farci soldi.

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