Lezioni di cioccolata, di scrittura, di umiltà

“Non avevo alcuna idea di quello che stavo facendo. Non avevo esperienza del mondo letterario. Non avevo mai seguito corsi di scrittura creativa. Non avevo un piano a lungo termine, non mi aspettavo di fare soldi. Stavo semplicemente giocando a Ce la fai?, il gioco a cui giocano tutti i narratori, quando seguono il filo rosso ciliegia lungo il sentiero tortuoso nei boschi per scoprire dove li porta. (…)

Scelsi una struttura alquanto ambiziosa, davvero troppo ambiziosa per un libro horror. Ma non pensavo affatto a quanto stavo scrivendo come a narrativa di genere. Cercavo di ricreare l’atmosfera di un romanzo gotico dell’Ottocento con un ambiente moderno e uno stile letterario. Il mio editore voleva la nuova Anne Rice. Avrei dovuto sapere che questo avrebbe causato problemi. (…)

Non c’è niente che possa superare la sensazione di veder stampato il tuo primo libro. Presi l’abitudine di appostarmi nelle librerie cercando di scorgere qualcuno che comprava il mio libro e di tanto in tanto spostavo le copie dalla sezione horror per metterle in quella letteraria.

Non era letteratura, ovvio. Era un esempio di scrittura abbastanza immatura di qualcuno che doveva ancora trovare un proprio stile. Nel migliore dei casi, fu un fiasco eroico. Nel peggiore, era pretenzioso e troppo elaborato. A lungo ho opposto resistenza alla richiesta dei lettori di vederlo ristampato”.

Lei è Joanne Harris. Sì, l’autrice di Chocolat. Il libro è Il seme del male ed è stato ristampato. Lo sto leggendo e lo trovo splendido. E la domanda è: quanti scrittori avrebbero il fegato di raccontare questa storia? Quanti, fra quelli a cui basta aver pubblicato un romanzo per sentirsi degni del Nobel?

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20 Risposte to “Lezioni di cioccolata, di scrittura, di umiltà”

  1. demonio pellegrino Says:

    Molto interessante. Detto questo a me Chocolat e’ sembrato una cagata fantozziana.

  2. Gianrico Says:

    ritengo che l’umiltà sia uno di quei beni rari, una cosa in via di estinzione come il panda e i condizionali, ergo ne discende che:
    a. pur non essendo ancora il caso (chissà, magari, forse, un giorno) è bene non farsi attrarre dalla psicosi, tu che facevi lara ti appostavi fuori della feltrinelli? o facevi finta di passare di lì per caso?
    b. è sempre un bene immenso restare con i piedi per terra.

  3. Anita Book Says:

    Ciao Lara!^^
    Perdonami se lascio questo commento poco attinente al tuo post, ma ci tenevo a farti l’invito.
    Oggi pomeriggio, dopo le cinque, pubblico il video con la mia recensione di “Esbat”. Sei la benvenuta, naturalmente. Se ti fa piacere … io ti aspetto.
    Un abbraccio da una tua fan, Anita.

  4. Lara Manni Says:

    Gianrico, ho spiato e mi sono appostata i primi giorni. Poi, per la mia salute mentale, non ho più guardato dove fosse posizionato Esbat e chi lo comprava 🙂
    Anita, mi fa un piacere enorme. Grazie!
    Demonio, non ho letto Chocolat, ma questo mi sembra davvero bello.

  5. demonio pellegrino Says:

    RE, l’umilta’: di persone che diventano arroganti subito dopo aver raggiunto un piccolo traguardo e’ pieno il mondo, in ogni campo. In campo letterario trovo questo abbastanza fastidioso, e stupido anche. Perche’ ammesso e non concesso che tu (generico) abbia scritto un buon primo libro, non hai nessuna certezza di poterne scrivere un altro. Non c’e’ una formula che ti garantisca la riuscita del secondo libro.

    In molti altri campi, invece, i successi sono piu’ facilmente ripetibili.

    Per cui rido sotto i baffi quando leggo parole deliranti di scrittori che hanno pubblicato un libro (indipendentemente da dove venga poi esposto il libro in questione).

    Di Harper Lee ce ne sono davvero poche. E bisogna che passi del bel tempo dalla pubblicazione del libro prima che un’Harper Lee diventi QUELL’Harper Lee.

    Ma vaglielo a spiegare a chi si sente imbevuto del Sacro Spirito della Cultura (C maiuscola sempre, mi raccomando).

  6. Gianrico Says:

    eheheh mi ti immagino, il massimo sarebbe fingersi un cliente della libreria e se qualcuno maneggia il tuo libro passare accanto e mormorare distrattamente “quello l’ho letto non è niente male” ahahahah

  7. Lara Manni Says:

    Be’, ho una dignità, Gianrico. A questo non arrivo. 🙂
    Demonio, infatti le parole della Harris sono davvero rare. E vengono da una persona che di successo, infine, ne ha avuto non poco.

  8. Gianrico Says:

    ah io non resisterei sarebbe troppo una scenetta da telefilm stile friends ahah

  9. Laura Costantini Says:

    L’umilta’ e’ concetto poco frequentato in tutti i campi. Difficile trovare qualcuno (non necessariamente scrittore) che abbia voglia di raccontarsi attraverso le sue paure, i suoi dubbi, le sue insicurezze. Un piccolo successo basta a nutrire un grosso ego. Poi ci sono quelli che riconoscono una strada in salita, quando la vedono, e non si atteggiato a Messner e accusano il fiato corto senza nascondersi. Scrivere non e’ facile, pubblicare e’ difficilissimo, avere successo e’ l’imponderabile. Per me, mi accontento di continuare a scrivere le mie piccole storie e chi vivra’ eventualmente vedra’ 🙂

  10. Lara Manni Says:

    E’ proprio questo, Laura. E’ quello che conta, direi: anche se dirlo e farlo diventa sempre più difficile in un mondo dove tutti sgomitano e molti guardano dall’alto in basso. Ma forse sono io che in questo periodo vedo nero.

  11. Laura Costantini Says:

    Non vedere nero. La tua scrittura e’ un piccolo grande tesoro. Hai il dono di creare mondi e vite… puoi volere di piu’? Un abbraccio.

  12. Lara Manni Says:

    🙂
    Mi bastano queste parole, Laura, grazie. Poi, che sarà, sarà.

  13. Valberici Says:

    “…quanti scrittori avrebbero il fegato di raccontare questa storia?”
    Diciamo solo quelli che dopo hanno avuto “successo”.
    Raccontare di vecchie “figuraccie” è sempre facile quando si è ormai famosi ed apprezzati. 😉

  14. Lara Manni Says:

    Non ne sono sicura, ma aspetto di poter esibire prove. 🙂

  15. Gianrico Says:

    ma queste non sono figuracce val, io trovo che sia un gesto decisamente tenero, come un genitore che segue il figlio mentre va a scuola solo per la prima volta, è un gesto a dir poco affettuoso.

  16. Anita Book Says:

    Pubblicata! Spero di aver detto tutto bene …
    Grazie a te, Lara. Grazie per le tua bellissima storia!

  17. Marco Says:

    non hai letto Chocolat? 😉 CHE MONDO SAREBBE SENZA CHOCOLAT…

  18. Lara Manni Says:

    Devo leggerlo.
    Anita, lo sto ascoltando ora e sono commossa!!!!!!!!!!

  19. Anita Book Says:

    Veramente è il tuo commento ad aver commosso me. Non merito io tutte quelle belle parole. Grazie infinite! Continua a scrivere storie perchè io, e tanti altri come me, continueranno a leggerle!^^

  20. Lara Manni Says:

    Grazie Anita!!!!

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