Uomini che amano una donna morta

L’idea di GL, ovvero raccontare e consigliare libri non di genere che col genere hanno qualcosa  in comune, mi piace  e aderisco subito: così vado anche a riempire la pagina aperta da Eleas.
C’è un testo a cui devo molto. Gli devo, in particolare, il racconto dell’ossessione che è sicuramente il cuore di Esbat, ma che torna in tutto quel che ho scritto. Un’ossessione sbagliata. Un’ossessione carnale, certo. Ma anche il non sapersi distogliere da un’idea, un’immagine, un rimpianto. Uno stato d’animo che  si ingigantisce e occupa tutto lo spazio disponibile. Come un’immensa farfalla con un volto di donna, dice l’autore del libro a cui mi riferisco.
Al centro del libro c’è una donna, in effetti.
Una donna morta.
Una donna che è stata potente, contraddittoria, crudele, capricciosa, pericolosa. Una donna che è stata un nemico da combattere. Una donna che, morendo, è diventata altro, ed è molto più difficile da allontanare. Anche fisicamente.
Muore giovane,  a trentatre anni, per un cancro che a lungo si è rifiutata di curare. Non è bella, anche se molti, moltissimi, la amano con la devozione che si riserva ai santi.
Dopo la morte, diventa meravigliosa. Diventa un angelo:  candida come un giglio, delicata come un cristallo, gelida come la neve. E’ vestita di bianco, e il suo corpo è incorruttibile. Perchè nelle sue vene scorre formaldeide, e attorno alle sue viscere si attorcigliano come rami d’edera fili di paraffina. E’ stata l’arte sublime di un imbalsamatore a renderla immortale: un uomo che gode di prestigio mondiale. E’ colui che ha fissato nel tempo le mani di Manuel De Falla mentre suona al pianoforte L’amore stregone, e che ha consegnato all’eternità il passo di danza di una ballerina diciottenne.
L’imbalsamatore si prende cura della donna e ne fa il suo capolavoro. Ma paga un prezzo. Se ne innamora perdutamente: e durante i bagni chimici a cui sottopone il cadavere accarezza la sua pelle, pettina con dolcezza i suoi capelli, rinuncia al mondo esterno e si consegna a lei. Per impedire che qualcuno la porti via, anzi, crea tre copie di cera, perfette: dormono sospese da fili invisibili su una lastra di vetro. Come se levitassero.

Eppure, la magia si spezzerà: altri si innamoranno del cadavere e lo rapiranno. Verrà nascosto in un appartamento, dove colui che dovrebbe bruciare la dea addormentata cercherà invece di possederla. Finirà in un cinema, coperta da un velo di pizzo: e una bambina orfana, credendola una bambola, giocherà con lei, truccandone le labbra con polveri colorate. Verrà sepolta, in piedi, in un giardino abbandonato. Finchè verrà ritrovata, e infine consegnata alla sua tomba.  Finchè uno scrittore non si ricorderà di lei, e racconterà la sua storia.

Che è una storia vera. La storia di Eva Perón: personaggio controverso e terribile in vita,  incredibile icona popolare post mortem. A raccontare la storia del suo cadavere è stato, molti anni fa, un giornalista e scrittore, Tomàs Eloy Martinez, in Santa Evita.
Un libro bellissimo. Doveva essere un saggio, è – nei fatti – un racconto gotico sulla morte e sull’ossessione del mito, e sulla follia amorosa realmente destata dal cadavere di Evita (qui, se ve la sentite, le fotografie che documentano una parte di quell’odissea, e la trasformazione di un corpo morto in angosciosa opera d’arte). Un libro che non ha nulla a che vedere nè con la santificazione via musical fatta da Andrew Lloyd Webber e, poi, da Madonna. E che forse va addirittura più a fondo nella follia popolare che accompagnò Evita, morta e viva, rispetto al racconto che Jorge Luis Borges dedicò al cadavere dell’odiatissima Prima Signora.

C’è un’altra cosa. Secondaria, forse, ma è anche l’occasione per rimandare a una delle poesie che amo di più. Le parole che aprono il libro di Martinez vengono da  Lady Lazarus, di Sylvia Plath. E di Sylvia Plath, se vi capita, leggete anche i Diari.

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16 Risposte to “Uomini che amano una donna morta”

  1. eleas Says:

    direi che è un ottimo inizio, grazie 😉

  2. Laurie Says:

    Michael Moorcock mi ha detto di dire (sic!) The Picture of Dorian Grey.
    La Somma, invece, Il Maestro e Margherita, che se non lo conoscete vi miasmizza TSK!
    Al di là di questi Grandi Nomi, la storiella di Evita (che non conoscevo) mi piace assai: mi sembra un racconto macabrissimo di Poe, come fa a non piacermi *_*

  3. Lara Manni Says:

    Il maestro e Margherita!!! Uh, questo sì che è un libro fantastico, in tutti i sensi. Bella dritta, Somma. Quanto a Dorian, mi inchino. E per questo non andrò a vedere il film 🙂

    Sì, sembra un racconto di Poe, tal quale. E la cosa impressionante è che è vero (meravigliosamente raccontato da Martinez, ma vero!).

  4. G.L. Says:

    Laurie: il Maestro e Margherita mi piace talmente tanto che se vai a vedere, nel W…

  5. eleas Says:

    Laurie recensire!!! 😉

  6. Uriele Says:

    Le uova fatali (sempre di Bulgakov)? Di base è una critica alla società burocratica russa, con molti elementi in comune con il Maestro e Margherita. Alla fine del libro un’armata di serpenti giganti dovevano marciare su Mosca (potrebbe essere anche San Pietroburgo, non ricordo). Per ragioni di censura il finale è stato cambiato.

    Altro libro notevole che può aver influenzato ed ha qualcosa in comune con il genere è il “Diario di Adamo ed Eva” di Twain (se non lo avete mai letto correte a farlo, opopopopopop)

  7. Laurie Says:

    Io nel W non rimembro niente di bulgakoviano ma se l’autore mi mette citazioni subdole NON VALE xD

    Larucc, NON guardare Dorian Gayo al cinema, davvero. Ti fa star male.

    Eleas, ma Il Maestro l’ho già recensito a suo tempo lol! No, ho capito, se sopravvivo al Capodanno farò un post dove ripubblicherò la listona fatta a suo tempo da Moorcock e Crawford con gente insospettabile oltre Oscar Wilde.

  8. G.L. Says:

    Laurie: dov’é che Caius incontra per la prima volta Spiegelmann? Le mie citazioni sono sempre SUBDOLE.

    Lascia perdere Moorcock, fai la TUA lista. Molto più interessante. Quelli sono scrittori, cazzo vuoi che capisca di libri uno scrittore?

  9. demonio pellegrino Says:

    Ahia, volevo dire il maestro e Margherita, ma mi hanno preceduto. Ripiego su Murakami, Buzzati e Norman Mailer.

    Di Murakami vorrei dire Kafka on the shore, ma siccome sono a meta’, e non so bene dove andra’ a parare (mi pare sia un libro che non appartiene al genere fantastico (in senso lato), ma che ne ha elementi a volonta’, per ora), rilancio con Norwegian Wood. Volendo, Norwegian Wood e’ un romanzo di formazione, ma anche una bellissima storia di fantasmi.

    Di Buzzati, consiglio La Boutique del Mistero. Racconti MAGNIFICI, molti dei quali con numerosi elementi del genere fantastico.

    L’ultimo libro di Mailer, Il Castello nella Foresta (che e’ un capolavoro), racconta la storia del padre di Hitler. La voce narrante e’ quella di un demonio a cui Satana aveva assegnato il compito di “guidare” i passi del piccolo Adolf.

  10. Lara Manni Says:

    Ma sai che devo andarmi a riprendere il W? Mi era sfuggita la citazione!
    Uriele, letti! Il diario di Eva è delizioso. E le uova inquietanti, oltre che fatali.
    Mi sento di suggerire Mrs. Dalloway di Virginia Woolf. Perchè un senso sottile di soprannaturale, anzi, diciamolo, di gotico…io ce lo ritrovo.
    Demonio:quoto tutto, ma non ho letto Mailer. Segno, segno!

  11. Laurie Says:

    Agli stagni Patriarsie, due cittadini (e una panchina!)
    Che cosa sudbola.

    Ma io ho la mia lista! Perché i due signori si son dimenticati Italo Calvino, Dino Buzzati e il già citato Bulgakov: e se per Buzzati posso perdonarli (magari non lo conosco là in Ammerega), per Calvino no.

  12. Vocedelsilenzio Says:

    Salve a tutti, mi intrometto perché Lara ha citato la Woolf e, beh, ‘Orlando’ è sicuramente narrativa fantastica.
    E poi, se posso permettermi di portare ad esempio narrativa più commerciale/contemporanea, tutta Joanne Harris è narrativa fantastica, al di là di esempi espliciti come ‘Il seme del male’ o ‘Le parole segrete’, anche il resto della sua produzione va a parare costantemente nel fantastico.

  13. G.L. Says:

    Laurie: Mai sottovalutare un metallaro. Mai. 🙂

  14. eleas Says:

    per non parlare di uno che canta e suona Baglioni 😀

  15. Lara Manni Says:

    Orlando! Naturalmente sì sì e sì.
    E, Lau, credo di aver sproloquiato di Calvino col Cortellessa per tre quarti dei miei commenti 🙂

    Ps. Chi canta Baglioni, qui?

  16. eleas Says:

    firulì firulà *si avvia canticchiando strada facendo*

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